Pensione pignorata a un anziano per tributi regolarmente pagati anni fa: la denuncia di Codacons

Il vicepresidente nazionale dell'associazione consumatori: Soget calpesta i più elementari diritti dei cittadini

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    La società che si occupa della riscossione dei tributi per conto del comune di Catanzaro, il cui contratto è stato rinnovato anche alla luce dei risultati raggiunti, non cessa di stupire.
    E così un anziano si è vista sottoporre a pignoramento la misera pensione, per debiti totalmente inesistenti.
    Tributi che, un tempo, erano effettivamente dovuti al comune di Catanzaro, ma che il malcapitato aveva già interamente e tempestivamente versato.

    Addirittura quattro anni addietro.
    Alle richieste del novello agrimensore K, di bloccare le trattenute sulla pensione, corredate da tutti i bollettini di pagamento effettuati anni addietro, sia il comune che la società di riscossione non hanno ritenuto neppure di rispondere.
    La cortesia e la trasparenza prima di tutto.
    Del resto loro sono loro ed i cittadini non contano un cavolo.
    “Il livello di civiltà giuridica di un paese si coglie, soprattutto, dalla trasparenza dell’azione amministrativa, dalla sua conformità al paradigma normativo e dalla democraticità dei rapporti fra l’Amministrazione ed i Cittadini” – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons.
    Alla luce dell’assordante silenzio, di questa vicenda sarà la magistratura ad occuparsene e stabilire ogni responsabilità.
    Eppure da tempo chiediamo al Sindaco Abramo di impedire quelle che appaiono delle vere e proprie persecuzioni.
    Siamo stanchi di assistere a richieste di pagamento relative a crediti inesistenti, oppure abbondantemente prescritti o, peggio, basate su atti mai notificati.

    Siamo stanchi di questa incredibile pioggia di pignoramenti e fermi auto, disposti per pochissime decine di euro.
    Siamo stanchi di veder calpestati i più elementari diritti dei cittadini.
    Sono veri e propri “soprusi” quelli che ci avevano spinto a chiedere non solo di non concedere alcuna proroga a Soget, ma, soprattutto, di stabilire delle regole per evitare atti che finiscono per apparire come uno squallido tentativo di rimpinguare le casse sulla pelle dei contribuenti.

    Altro che ridurre disagi ed incombenze per cittadini ed imprese durante questo eccezionale periodo d’emergenza non solo sanitaria, ma soprattutto economica.
    Del resto, poichè i servigi di Soget costano ai catanzaresi qualcosa come 3 milioni di euro, sarebbe il caso che questa amministrazione pretenda non solo la sacrosanta osservanza per le norme, ma anche il doveroso rispetto per le persone.
    I tributi vanno pagati, ma giungere alla vessazione, fino a calpestare ogni regola, è davvero inaccettabile.
    Il Sindaco deve chiedere scusa – continua Di Lieto – ed impegnarsi a mettere subito dei paletti nell’attività di riscossione.
    Fermi sulle vetture di disabili o pignoramenti per neppure 50 euro sono il segnale di un imbarbarimento che non è più tollerabile.
    Occorre porre fine a questa vera e propria “area di privilegio” che finisce per tollerare una “riscossione selvaggia” che, guarda caso, colpisce solamente le persone più deboli.
    I danni sociali di questo modo di gestire la riscossione sono incalcolabili.
    Eppure, nel silenzio generale, il binomio Comune di Catanzaro & Soget, in barba ad ogni regola e contro ogni logica, continua a rendersi protagonista di comportamenti inqualificabili.

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