Strutture decorative in ferro battuto a Catanzaro e contado foto

Visita ai vicoli, o stradine, del centro storico

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    di Ortensio Mendicino

    Una visita ai vicoli, o stradine, del centro storico di Catanzaro lascia l’osservatore perplesso di fronte ad una domanda semplice: dove sono finiti gli arredi esterni in ferro battuto, nonostante il facile reperimento dei minerali ferrosi nell’area delle Serre, – roste, campanelle, batacchi, lanterne, maniglie, ringhiere, cancelli, porta-bandiera, insegne – che, in tante altre città, sono la memoria storica dell’arte fabbrile espressa nel corso dei secoli?

    Questi manufatti arredano le facciate dei palazzi come le loro corti interne e incuriosiscono chi osserva e fa pensare ad un museo aperto che mostra ai cittadini tutta la maestria dei fabbri locali e li rende partecipi del patrimonio storico artistico e culturale conservato per le vie della città.

    Le ragioni sconosciute della dispersione hanno contribuito molto all’impoverimento di questo patrimonio, ma trattandosi di manufatti a funzione d’uso decorativa dovremmo invece cominciare a salvaguardare la memoria storica delle botteghe fabbrili che hanno abbellito con le opere in ferro angoli e facciate di palazzi, l’interno e l’esterno delle chiese e dei conventi, le ville al mare, in campagna, in collina e in montagna.

    L’assenza di cio’ non arricchisce il tessuto culturale cittadino e non consente di conoscere: l’architettura delle linee dritte e sinuose e  dei sistemi decorativi racchiusi dalle cornici a figura piana, fissata alla muratura dell’ edificio; le operazioni preliminari per lavorare gli ossidi ferrosi –forgiare, battere e tirare il blumo- a cui aggiungere la modanatura, l’incisione, il ritaglio, il traforo, la brillatura, la puntinatura, la forma a stampo, la godronatura, il niello, la ageminatura; i sistemi di assemblaggio e fissaggio dei componenti “la manifattura”.

    Giova conservare l’esistente programmando il censimento e la catalogazione dei manufatti in ferro presenti in città e in tutta la nostra Regione, prima che le intemperie e la trascuratezza riducono ancora di più questo patrimonio artistico prodotto dalle botteghe in età medievale, moderna e contemporanea e lasciato alle generazioni a venire.

    La catalogazione dei manufatti consente il recupero della memoria artistica dei fabbri e dei loro sistemi di lavorazione e la salvaguardia del restante; fa vivere ancora la tradizione fabbrile, con le opere e gli eventuali attrezzi da lavoro custoditi dalle botteghe; evita la diffusione del collezionismo che era particolarmente attivo nella metà del Novecento; facilita la conoscenza di quest’arte agli utenti.

    Una maggiore attenzione è dovuta a tutte quelle opere presenti nel centro cittadino per il lato conservativo e storico con il giusto rilievo da presentare nelle guide turistiche per apprezzarne il valore integrale.

    Questo patrimonio necessita di giusti interventi per non assistere alla sua scomparsa con il trascorrere degli anni. I responsabili della promozione turistica locale, provinciale e regionale possono migliorare le informazioni di questa realtà decorativa con una maggiore attenzione ai beni pubblici esistenti nei centri abitati, che riguardano i palazzi, le ville, o le sedi di culto.

     Un depliant sintetico delle opere ha la sua importanza per i fruitori, perchè dà il primo approccio visivo-culturale verso questo ambito artistico (Arte dei Metalli, Arti decorative e industriali), che può essere finalmente ammirato da tutti e non più osservato solo di sfuggita.

    La risposta alla domanda iniziale coinvolge la Soprintendenza, l‘Assessorato alla cultura e al turismo delle tre amministrazioni del territorio calabrese: Comune, Provincia, Regione, proponendo bandi progettuali atti alla risoluzione della conservazione, riqualificazione e restauro di tutte le manifatture a funzione decorativa,  è   competenza della Soprintendenza ai beni storici artistici e culturali  e delle amministrazioni territoriali proporre e vigilare rigorosamente su tutta l’area delle Arti decorative e industriali.

     

     

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