Tonnina invasa dalle erbacce. Scene di abbandono foto

L’ultima pulizia, realizzata dalla Provincia, è stata effettuata nel marzo 2021

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    Parlare della “Tonnina” è come ripercorrere parte della storia di Catanzaro. Fra i luoghi più considerevoli della città quello dell’antica “Ledoga”, la fabbrica di pellami e prodotti farmaceutici, è da annoverare fra i particolari siti di archeologia industriale. I suoi resti ne sono una valida testimonianza e la singolare ciminiera, alta più di trenta metri, è ritenuta quasi un simbolo per il quartiere marinaro.

    Purtroppo ad oscurare la sua bellezza, la trascuratezza che vige intorno al suo contesto, una problematica posta in evidenza svariate volte. Infatti, appare quasi paradossale dover ribadire gli stessi concetti per ciò che dovrebbe rientrare in una normale prassi, riferita al mantenimento di zone di un certo spessore del nostro capoluogo. E dunque non ci si può esimere dal visionare nuovamente un luogo che ancor oggi rappresenta la storia della città. Si è potuto infatti constatare come le erbacce abbiano letteralmente invaso la zona sottostante la ciminiera e la sera, il sito è nuovamente al buio, sebbene l’impianto sia stato revisionato e dotato di particolari luci “scenografiche”.

    L’ultima pulizia, realizzata dalla Provincia sua detentrice, é stata effettuata nel marzo 2021, aggiungendo alcune opere di restauro e messa in sicurezza della zona. Certamente opere importanti, ma nel proseguo tutto è stato lasciato in mano alla “natura” che molto diligentemente, con la sua vegetazione, si è impadronita del terreno circostante. Ma non è tutto perché a ciò si aggiunge una segnalazione da parte dell’agronomo Francesco Zangari che, nel 2020, con l’invio di una sua relazione tecnica agli organi preposti, evidenziava una urgente bonifica da effettuare nella predetta area.

    “A seguito dell’invio della mia relazione tecnica – spiega l’agronomo –  l’Arpacal specificò nella risposta, inviata “per conoscenza” a tutti gli enti interessati, di attendere ulteriori informazioni e relative “autorizzazioni” dall’ente conduttore, per procedere su quanto richiesto”. “La problematica da me specificata – continua Zangari – si riferisce all’ex “bollitore”, la costruzione facente parte del sito della “Tonnina”, poiché all’interno del manufatto, ora in parte diruto, potrebbe sussistere una “sospetta presenza di amianto”. Un sopralluogo ne scongiurerebbe ogni dubbio, ma, dopo due anni dalla mia richiesta, ancora non ho avuto riscontri”. Ma, ciò che riguarda la Tonnina, non è solo “trascuratezza”, è d’obbligo infatti ricordare che il sito è stato inserito nel considerevole “Atlante dei Monumenti Adottati delle Scuole Italiane” con medaglia d’oro per un “video/documentario” realizzato dalla sede Pacioli dell’Istituto “Grimaldi – Pacioli” di Catanzaro, diretto dalla dirigente scolastica Grazia Parentela.

    Allo stesso istituto, a seguito della realizzazione di uno “spot”, sempre dedicato alla Tonnina, è stato assegnato il prestigioso riconoscimento della “Medaglia d’oro stellata” conseguita il 19 novembre 2021 nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Un “lavoro” realizzato dagli studenti e dal corpo docente con estrema passione e perseveranza, dovendo ultimamente seguire le particolari regole della pandemia. Proprio per questo significativo impegno, la condizione attuale dell’area della Tonnina ha molto scoraggiato la docente dell’istituto, Patrizia Spaccaferro, che ha sempre posto molta attenzione allo storico sito: “I percorsi finora realizzati pongono a cuore le condizioni dell’area – ribadisce la docente – chiedere ripetutamente ciò che rientra in normale manutenzione, ci scoraggia. A riguardo, sono state inviate e.mail e “Pec” agli enti preposti, sia da parte mia che dalla stessa scuola, proprio per evidenziare lo stato attuale”.

    “Ci piacerebbe – continua – non dover periodicamente “sollecitare” le coscienze che, senza dubbio, al momento si appassionano per ciò che rappresenta la Tonnina, ma successivamente tutto finisce in una nuvola di fumo. La Tonnina ha delle potenzialità, è un importante patrimonio culturale da dover tutelare ed amare, mi auguro, pertanto, che si possano trovare delle valide soluzioni per poter continuare questa opera di valorizzazione”.

    La cultura, l’arte e la storia hanno sempre fatto parte della città, non resta che ribadire quanto siano divulgatrici di conoscenze importanti che possono solo suscitare interesse in chi, anche solo per un giorno, potrebbe visitare il nostro contesto cittadino. Perché dunque lasciare nell’abbandono ciò che costituisce un considerevole tesoro della nostra memoria storica?

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