Occhiuto regista in Cabina: “Velocizzare la spesa e indirizzarla verso i bisogni dei calabresi” foto

D’accordo con Gratteri: la ‘ndrangheta non diventi alibi per non fare investimenti in Calabria

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    Roberto Occhiuto, nel chiudere i lavori della cabina di regia istituita a febbraio per dare respiro condiviso agli investimenti, ha preso spunto dalla call avuta nella mattinata con il ministro alla Transizione Cingolani per die che “certe cose si fanno perché dobbiamo renderci performanti nei confronti del governo, essere cioè capaci di intervenire sui problemi. Vorrei che la cabina di regia servisse proprio per questo. Chi mi ha frequentato nei tavoli istituzionali in questi mesi sa che a volte mi approprio delle idee degli altri, nel senso che se qualcuno ha una buona idea la faccio diventare una buona idea. Ho bisogno di persone che mi suggeriscano soluzioni, perché in questa Regione si è parlato per troppi anni soltanto di problemi, vorrei che insieme riuscissimo a parlare delle soluzioni dei problemi”.

    Nella Sala Verde della Cittadella di Catanzaro il presidente della giunta regionale aveva davanti a sé tutti i componenti della cabina di regia: i dirigenti generali dei dipartimenti, del segretariato generale e della programmazione unitaria, il rappresentante dell’Anci Calabria e dell’Upi; i segretari generali regionali dell’ organizzazioni sindacali e i vertici delle associazioni datoriali tra cui Unindustria.

    Al termine Occhiuto ha sintetizzato i temi trattati incontrando i giornalisti. “La cabina – ha detto ai microfoni – dovrebbe fare la regia delle spese relative agli investimenti che sono su diversi fronti. Non abbiamo solo il Pnrr, abbiamo il Fondo Sviluppo e Coesione, abbiamo il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi comunitari. Siamo la prima Regione ad avere inviato a Bruxelles il cronoprogramma operativo, solo quello vale 3 miliardi 700 milioni. Pertanto è utile avere una cabina di regia con soluzioni, idee per mettere a terra queste risorse”.

    Interrogato sulla 106, Occhiuto ha ricordato come “Il Sole 24ore ha anticipato il contenuto dell’allegato Infrastrutture al Def, in cui il Governo finalmente qualifica come strategica per l’intero Paese l’opera e assegna altri 3 miliardi. Non bastano. Sono le risorse che servono per concludere la 106 fino a Catanzaro. Stiamo chiedendo a Anas la progettazione delle opere necessarie per concludere la strada fino a Reggio Calabria, insieme alle Organizzazioni sindacali nazionali abbiamo chiesto al governo di introdurre una norma in legge di bilancio che possa finanziare la 106 con tutte le risorse che occorrono, in maniera pluriennale. Così come è stato fatto per l’Alta velocità. Dobbiamo riconoscere che di questa strada si parlava solo di strada della morte, da quattro- cinque mesi c’è stato un grande impulso per finanziare la conclusione dell’opera”.

    “É una buona cosa – ha ribadito considerato Occhiuto in via più generale – che tanto le Associazioni datoriali che le Organizzazioni sindacali apprezzino l’azione del governo regionale e ne sono contento. Credo che non si possa governare da soli. Le sfide sono tanto grandi che occorre il contributo di tutti”.

    Sul Patto per lo sviluppo propugnato da Unindustria Occhiuto ha detto: “La cabina di regia si occuperà proprio di questo. C’è da dire che sul Pnrr la Regione di fatto fa solo il passacarte, perché di fatto sono risorse che vanno ai Comuni. Sono Comuni in gran parte al di sotto dei 10 mila abitanti che non hanno ingegnere capo, che non hanno talvolta il segretario generale. Bisogna creare le condizioni affinché questi comuni possano davvero spendere le risorse altrimenti sarà una fatica inutile. Poi ci sono le altre risorse del FSC e del POR, anche lì bisogna velocizzare la spesa verso i bisogni dei calabresi. Ho chiesto di aiutarmi a stabilire dei metodi per la tracciabilità della spesa, perché tante risorse possono diventare obiettivo di sistemi criminali che pure nella nostra regione operano. Attuiamo dei protocolli sulla tracciabilità della spesa, ne abbiamo già sottoscritto uno con la Guardia di finanza, sarebbe utile che fossero in piedi anche con le altre Istituzioni coinvolti: le prefetture, le procure, affinché la spesa vada verso i bisogni dei cittadini e non verso gli obiettivi famelici dei poteri criminali. Il modo per farlo è evitare le stazioni appaltanti troppo piccole. Se un Comune fa una gara di 10-15 milioni qualche rischio in più c’è, se la gara diventa il doppio e la esegue la Stazione unica appaltante con modalità condivise e con metodi già testati siamo molto più garantiti. In questo senso c’è molto da lavorare”.

    Le Zone economiche speciali, poi: “Le Zes sono una grande opportunità, soprattutto quella di Gioia Tauro, che ritengo essere la più importante d’Italia, con un Porto che è già diventato importante nella totale indifferenza della politica non solo regionale. Oggi la follia della guerra modifica anche percorso e logistica delle merci, per cui il Mediterraneo diventerà ancora più importante e con esso il porto di Gioia Tauro. Lì possiamo fare un grande rigassificatore, stamattina ne ho parlato con Cingolani, potrà il triplo di Porto Empedocle, potrebbe produrre un terzo del gas che importiamo dalla Russia, ma soprattutto avrebbe un’enorme piastra del freddo con cui surgelare la metà dei surgelati che consuma l’Europa. Un investimento di 1 miliardo 300-500 milioni che metterebbe Sorgenia, società detenuta da Cassa depositi e prestiti, una grande occasione. L’area motore della Calabria può essere proprio l’area del Porto. Sono dispiaciuto che proprio qualche sindaco della Piana non lo capisca”.

    Ad attrarre gli investimenti dall’esterno, cosa che può fare lievitare in modo significativo il Pil regionale, serve dare un’immagine positiva.

    “Ho letto anche una dichiarazione del procuratore Gratteri sulla ‘ndrangheta che non deve diventare un alibi per non fare investimenti in Calabria. Quando andiamo sa Roma per chiedere risorse, dobbiamo dire che la parte prevalente della Calabria è fatta di persone che lavorano e che vogliono con il loro lavoro contrastare la violenza e la stupidità delle organizzazioni criminali, che uccidono i diritti e il futuro della Calabria. La ‘ndrangheta c’è e fa schifo a questo governo regionale, ma dobbiamo lavorare senza farla diventare una scusante per non fare le cose”.

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