Gerardo Sacco compie 82 anni e regala ad Occhiuto la fruttiera della Calabria

Incastonate tra i frutti della terra, lastre cesellate ricche di riferimenti simbolici rappresentano la Calabria con le sue 5 province

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    “Questa è l’opera che ho deciso di donare al presidente della Regione Calabria il 24 maggio, giorno del mio 82° compleanno (… più che ricevere, a me piace donare e voglio pregiarmi di ornare con un’opera rappresentativa della mia amata Terra il Salone di rappresentanza della Casa dei Calabresi)”. Lo dice il maestro orafo Gerardo Sacco che ha voluto donare quest’opera al governatore, Roberto Occhiuto.

    La Fruttiera della Calabria è realizzata in argento placcato in oro 24kt, e bronzo; tutt’intorno sono rappresentati elementi caratteristici della regione: peperoncini, bergamotti, limoni, arance clementine, cedri e olive. Incastonate tra i frutti della terra, lastre cesellate ricche di riferimenti simbolici rappresentano la Calabria con le sue 5 province.

    Crotone con 3 colonne, riproduzione dell’unica superstite del tempio di Hera sul promontorio Lacinio; esse rappresentano anche Pitagora, Milone e Alcmeone.

    Cosenza: San Francesco di Paola, Il liber Figurarum di Gioacchino da Fiore, Codex Purpureus Rossanensis ed il pino loricato della Sila;

    Catanzaro: Roccelletta di Borgia, il ponte della città e la riproduzione della moneta coniata a Catanzaro in occasione del lungo, vano assedio posto dalle truppe francesi nel 1528;

    Vibo Valentia: Il santuario di Santa Maria dell’Isola e la famosa Cipolla rossa di Tropea, la ‘Nduja di Spilinga e l’Hipponion antica moneta ellenica.

    Reggio Calabria: I due celeberrimi Bronzi di Riace che fungono da supporto alla coppa.

    Una creazione preziosa che Sacco ha voluto dedicare alla sua terra, ma anche assolutamente straordinaria per la felice sintesi estetica dei tratti più emblematici della regione, in cui è raffigurato l’emblema della Regione Calabria: nella parte superiore cesellato a basso rilievo e in quella inferiore inciso e decorato a smalto. L’emblema si riflette nella base d’argento a specchio, sulla quale è lievemente incisa a mano, la lirica sulla Calabria di Leonida Repaci scrittore, saggista, poeta, drammaturgo, creatore del Premio Viareggio: “Quando fu il giorno della Calabria” la sua personale dichiarazione d’amore per la propria Terra.

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