Petronà, Helena e la classe del banco vuoto

Chi è Helena? E’ una ragazza di 14 anni che frequenta la terza A, ma in classe non c’è mai stata per  via di una invalidante  malattia

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    Anche se non è una storia inedita,  ogni volta vibrano forte  le corde dell’emotività: se Helena non va a scuola, la scuola va da Helena. Non si chiude anno scolastico senza che l’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Petronà,  dirigente Isabella Marchio, scriva una bella pagina  di inclusione sociale. Chi è Helena? E’ una ragazza di 14 anni  che  frequenta la terza A della scuola secondaria di primo grado, ma in classe non c’è mai stata per  via di una invalidante  malattia, molto rara e degenerativa, denominata Niemann Pick, patologia che l’ha colpita dopo pochi mesi  di vita, rendendola quasi immobile e compromettendone sviluppo fisico e neurologico. Se Helena è impossibilitata a raggiungere le aule scolastiche, si muovono, ancora una volta,  i sedici compagni che vanno felici a casa di Helena per coltivare un’amicizia vera, per uno scambio di empatia che scalda il cuore e non lascia indietro nessuno.

    Sono gli stessi alunni petronesi hanno voluto in classe uno spazio tutto per  Helena, come se fosse presente,  ecco perché sono conosciuti da queste parti  come la  classe del banco vuoto. L’incontro con Helena si fa spesso e quest’anno, ultimo anno delle scuole medie, ha portato con sé    l’emozione indescrivibile del commiato dalla scuola secondaria di primo grado. Così è stato  ieri: 7 Giugno 2022.

    Tutti ne escono arricchiti, cambiati da gesti piccoli che valgono però tanto: Helena, anche se non parla, comunica con gli occhi,  porta tanta  resilienza e il valore catartico della diversità; i compagni testimoniano  invece l’amore empatico, alludendo a un’assenza che si erge a  monito per amore della vita. Non a caso hanno riscritto su un cartellone: “Tutti per Helena, Helena per tutti.”
    I genitori di Helena, Andrea e Debora, sono molto impegnati sul fronte della prevenzione da Niemann Pick, ci sono in atto nuove sperimentazioni e nuove scoperte, per fare di un ostacolo un trampolino di lancio per ammalati e i loro familiari, si impegnano per loro e anche per noi: solo la ricerca e la condivisione possono  riempire abissi di dolore.

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