Viale Isonzo 222, il degrado regna indisturbato

Ricorrono le segnalazioni di emergenza igienica e di criticità nella sicurezza nel popoloso quartiere a Sud di Catanzaro. Le speranze riposte nella nuova amministrazione e i fondi per il risanamento delle periferie previste nel PSC

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    Cosa dire di più o di nuovo su Viale Isonzo 222 che non sia stato detto e scritto negli ultimi anni, interpuntati dal ricorrente e altalenante interesse per questa isola degradata nell’arcipelago delle periferie che non se la passano bene neanche loro in una città, Catanzaro, che da qualsiasi parte la si guardi lascia a desiderare qualcosa di meglio e finanche di normale. Forse, sottolineare una distinzione lessicale che si è ormai codificata nell’uso quotidiano della lingua parlata e scritta, che da un lato fa capire quanto la situazione si è andata polarizzando nei suoi elementi costitutivi, ovvero i cittadini colà residenti, e dall’altro fa il paio con i tempi correnti molto più guerrafondai degli immediati precedenti. Ci riferiamo all’uso del termine ‘civile’ per differenziare i residenti che non sono inerenti alla parte che ha costume e discendenza rom, predominante in termini numerici e culturali. Quindi, da una parte i ‘civili’, dall’altra i rom. Scarsa, isolata, frammentaria e occasionale l’integrazione, nonostante l’encomiabile sforzo profuso da associazioni e iniziative spontanee di aggregazione, denuncia e mobilitazione.

    Viale isonzo abbandonato

    La novità semmai è la diversificazione delle assenze e delle ritrosie che, dopo avere ampiamente attinto nella sfera pubblica in fatto di igiene del territorio, sicurezza fisica e collettiva rispetto a episodi di piccola e grande criminalità, servizi alle famiglie e alla comunità tutta, adesso lambisce anche l’intervento dei privati, come assicura una residente ‘civile’ ad Antonio Gigliotti, ex consigliere comunale che ci ha girato l’annotazione. La signora avendo nel suo appartamento un problema nell’impianto sanitario domestico ha pensato bene di chiamare un idraulico per l’intervento necessario.

    Alla subitanea disponibilità dell’artigiano ha fatto però seguito il suo rifiuto netto e deciso nell’apprendere la zona di provenienza della chiamata, giustificandolo con l’incognita di inopinati riscontri negli impianti e dettato più che altro dal timore di inoltrarsi in una zona out. Giustificati o meno questi timori, essi comunque danno la cifra di un giudizio diffuso nel tessuto cittadino che, se da un lato rischia di scadere nel pregiudizio, dall’altro trova appiglio nella lunga sequela di attenzioni rivolta a quella periferia per quanto riguarda in particolare l’agibilità viaria e le condizioni igieniche. Se non si ricorda male, l’ultimo intervento serio di bonifica fu eseguito nel settembre 2020 quando un’operazione congiunta di Sieco, Catanzaro Servizi e Verdidea, accompagnati da polizia locale e forze dell’ordine, mise mano al diserbo, alla raccolta straordinaria di materiale diverso abbandonato ai margini delle strade e nelle aiole, al recupero di decine di carcasse di auto e motoveicoli, al ripianamento dei dossi artatamente sollevati sull’asfalto onde difficoltare l’intervento di polizia e carabinieri. Oggi la situazione è nuovamente al punto critico di allora, come dimostrano le immagini girate in modo amatoriale in loco e che riportiamo a corredo. Insomma, nulla è cambiato in un quartiere in cui l’ultimo presidio permanente di legalità comunitaria è rappresentato dalla parrocchia, mentre ciò che era stato indicato come la struttura in grado di calamitare energie positive e stimolare fermenti nuovi, l’edificio che doveva essere adibito a Scuola di polizia penitenziaria, è rimasto a lungo oggetto di predazioni anzi è diventato esso stesso luogo di spaccio e illegalità, e, in parte, lo è tuttora.

    Diciamo in parte poiché una porzione dell’edificio, sito nella parte iniziale del lungo stradone, è stato rinnovato e messo a norma per ospitare, quando sarà, un asilo dell’infanzia e un centro servizi per la famiglia, anche per la premura e l’attenzione posta in essere dall’associazione culturale Arte di Parte diretta da Maurizio Caligiuri. Da un anno i lavori principali sono terminati, manca solo la recinzione e la messa in opera della pompa di calore e altri particolari tecnici che si spera vengano presto aggregati e pianificati per non lasciare che nuovamente l’incuria del tempo, la disattenzione degli onesti e la prevaricazione dei malfattori abbiano la meglio.

    In ciò deve misurarsi necessariamente la nuova amministrazione comunale, sulla quale sono riposte molte aspettative derivanti sia dall’interesse manifestato durante la campagna elettorale sia dalle intenzioni anticipate dal sindaco Nicola Fiorita del quale viene preannunciata una visita nel quartiere appena dopo Ferragosto. Intanto salgono, anche attraverso questo giornale, le perorazioni dei residenti che non vogliono permanere nella dimenticanza assegnata agli ultimi, anche dopo essere venuti a conoscenza del fervore con il quale gli assessori all’igiene del territorio, Aldo Casalinuovo, e alla sicurezza, Marinella Giordano, hanno esordito nei settori di competenza. I residenti ‘civili’ si sentono in credito nei confronti delle istituzioni pubbliche, siano esse il Comune la Regione o lo Stato, e gli enti che fungono da interfaccia operativa sul territorio.
    Ieri il consigliere comunale Sergio Costanzo ci ha girato il messaggio social che gli è stato recapitato: “Siamo a Viale Isonzo 222/F, la prima palazzina assegnata, con il solito ascensore rotto da un mese.

    Tutte persone civili e siamo disperate. Paghiamo le rate normalmente. Ci sono persone ammalate me compreso e anziani. Aiutaci”. E, per dire il vero, mettendo anche Catanzaroinforma tra le entità in grado di dare una mano. L’ente pubblico competente a una prima valutazione è l’Aterp, e speriamo che qualcuno dell’entourage ci legga. In ogni modo, il problema è più generale se è vero che dovrebbero essere già stanziati se non disponibili i fondi di riqualificazione urbana dei quartieri a sud per un importo di 8 milioni di euro, adesso rimodulati nel Piano di Sviluppo e Coesione, che hanno come primo obiettivo il risanamento strutturale ed edilizio dei quartieri Corvo, Aranceto e Fortuna. Recentemente il sindaco Fiorita ne ha svolto la ricognizione indicando la data del 31 dicembre 2022 quale ultimo termine previsto per l’obbligazione giuridicamente vincolante capace di fare corrispondere ai progetti esecutivi e già pronti la relativa fonte di finanziamento.

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