Cisl Medici su fusione ospedali Catanzaro: “L’iter appare incoerente”

Per Cisl la fusione non può essere sottratta al coinvolgimento delle forze sociali che rappresentano i lavoratori delle due Aziende interessate

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    “I dubbi sulla correttezza dell’iter procedurale per la costituzione dell’Azienda unica di Catanzaro, mediante protocollo d’intesa tra Regione Calabria ed Università Magna Graecia i cui atti prodromici devono essere svolti da una ‘Commissione tecnica paritetica’, si stanno trasformando in certezze.
    L’esistenza di un tavolo ‘non ufficializzato’ coordinato dal Commissario di Azienda Zero e costituito dagli attuali management delle due Aziende Ospedaliere si pone, infatti, in contrasto con il quadro normativo statale e regionale che porta alla costituzione dell’Azienda Integrata ed alla sua organizzazione. Con l’aggravante che le due direzioni sono in scadenza e che i componenti aziendali non sono rappresentativi né della componente universitaria né della componente ospedaliera delle due Aziende, ‘Pugliese Ciaccio’ e ‘Mater Domini’.

    Il progettare l’organizzazione valutando, sembra, accorpamenti e soppressioni di strutture in rapporto a pensionamenti e scadenze di contratto, genera un vulnus assistenziale grave ed indicativo, in un prossimo futuro, di un ‘espansionismo’ universitario con la chiusura di strutture ospedaliere ben funzionanti e produttive di prestazioni qualitativamente adeguate ai cittadini.

    In merito alla ‘Commissione Tecnica Paritetica Regione-Università’ rimane ancora incomprensibile come i lavori, sembra, stiano per essere ultimati senza un componente di nomina regionale, noto docente di diritto sanitario, che pare abbia partecipato ad un solo incontro, come si apprende dalla stampa. Per non parlare poi ‘dell’incompatibilità etica’, già eccepita, dell’ex D.G. della ‘Fondazione Campanella’ nominato dal Rettore dell’UMG.
    Oltremodo, per l’altro componente di nomina regionale, dipendente del ‘Pugliese Ciaccio’ con funzioni di Capo Dipartimento, si è resa manifesta una ‘incompatibilità sostanziale oltre che etica’ per due ordini di motivi.

    Il primo deriva dai contenuti del protocollo elaborati dalla stessa ‘Commissione paritetica’, che dovrebbe individuare i parametri e le soglie operative per il dimensionamento delle strutture complesse a direzione universitaria, essenziali per l’attività di ricerca e didattica. Invece, sembra si stia disegnando l’organizzazione della futura Azienda Integrata, individuando anche le strutture assistenziali ospedaliere, amministrative ed i dipartimenti, tra cui quello di Staff, in violazione dei compiti attribuiti dalle previsioni normative statali e perfino dalla Legge Regionale n. 33/2021.

    Il secondo motivo riguarda la sua partecipazione proprio al tavolo ‘non ufficializzato’ ma che, sembra, come già evidenziato, stia predisponendo un documento organizzativo sia dei dipartimenti clinici e sia di quelli amministrativi compreso quello di Staff. Ciò, sembra violare una regola principale a tutela della trasparenza, cioè il principio della separazione tra chi predispone le regole e chi le dovrebbe attuare.
    L’iter procedurale appare, quindi, incoerente ed in aperto contrasto con il D. Lgs. 517/99 e la Legge Regionale n. 33/2021. Entrambe prevedono che sia il Direttore Generale, tramite l’atto aziendale, a dover definire l’organizzazione dipartimentale (DAI e DA) e l’individuazione delle strutture.

    Tra i punti che meritano di essere approfonditi, oltre il finanziamento della futura ‘Azienda Dulbecco’ prevedendone il concorso dell’Università, è sicuramente l’individuazione del fabbisogno del personale in coerenza con l’assetto organizzativo e con l’orario di lavoro destinato all’assistenza del personale universitario (attualmente è la metà di quello ospedaliero), altro aspetto da definire nel protocollo d’intesa.

    Pare, invece, si stia procedendo alla definizione del fabbisogno di entrambe le Aziende senza considerare la futura realtà ‘dell’Azienda Dulbecco’.
    Esiste, quindi, un elemento di pericolo! Una seria programmazione delle risorse umane necessarie da parte del futuro Direttore Generale dell’Azienda integrata deve perseguire un sistema efficiente, tendente ad un’assistenza di qualità erogata in condizioni di sicurezza, valutando il merito e le competenze professionali.

    In tale contesto, la ‘fusione’, che sicuramente determinerà numerose e complesse problematiche, anche di tipo amministrativo-contabile, non può essere sottratta al coinvolgimento delle forze sociali che rappresentano i lavoratori delle due Aziende interessate.
    La CISL MEDICI chiede, ancora una volta, al Governatore Occhiuto di fare chiarezza sull’iter procedurale e prima della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa, di poter esercitare le prerogative sindacali, onde evitare qualsiasi tipo di conflittualità”.
    Per Cisl Medici, il Segretario Regionale, Nino Accorinti

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