Sindaco e responsabile dell’area tecnica di Maida indagati per la richiesta di calamità naturale per gli eventi climatici del 25 e 26 marzo

Notificata ieri dai Carabinieri della Compagnia di Girifalco un’informazione di garanzia relativa ad un’indagine avviata dalla Procura della Repubblica

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    La conferma dell’indagine a proprio carico arriva direttamente dal sindaco di Maida tramite il proprio profilo facebook.

    Salvatore Paone comunica ai propri concittadini che «mi corre l’obbligo morale di informarvi che nella giornata di ieri, 17 giugno, è stato notificato al sottoscritto e al responsabile dell’area tecnica a cura dei Carabinieri della Compagnia di Girifalco un’informazione di garanzia relativa ad un’indagine avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme riguardante la delibera della Giunta Comunale n. 70 del 03.04.2020 mediante la quale veniva sollecitata alla Regione Calabria la dichiarazione di calamità naturale per gli eventi climatici verificatisi a Maida il 25 e 26 marzo scorsi».

    Il primo cittadino spiega che «da quello che si può ricavare dall’informazione di garanzia l’indagine mira ad accertare la veridicità o meno dei non pochi eventi calamitosi verificatisi nel territorio comunale in conseguenza delle forti piogge cadute nelle giornate del 25 e 26 marzo, per le quali è bene rammentarlo è stato superato il livello 3 (come da comunicazione ufficiale della protezione civile del 25.03.2020 prot. 2014) e che hanno provocato varie frane, smottamenti, cedimenti di sedi stradali, straripamenti dei corsi d’acqua, ecc., segnalati dalla popolazione allarmata e sparsi in tutto il territorio comunale e nei comuni limitrofi, e che hanno indotto l’amministrazione comunale a richiedere la dichiarazione di calamità naturale. La stessa procedura è stata avviata in riferimento a quell’evento atmosferico da diversi comuni del lametino».

    Paone rimarca che «in quanto destinatario dell’informazione di garanzia, ripongo piena fiducia negli accertamenti che l’Autorità Giudiziaria andrà a condurre, consapevole che verrà accertata la correttezza del mio operato, motivato dall’allarme che tali eventi hanno destato nella popolazione e dalla constatazione delle gravi conseguenze dannose che le intense precipitazioni hanno provocato».

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