Carlpoli tra i 16 comuni calabresi che hanno sposato la proposta dell’Unical di diventare Comunità di Energia Rinnovabile

La Calabria produce 12.000 GWh/anno di energia da centrali termoelettriche tradizionali (quasi esclusivamente alimentate a gas), di cui circa 10.500GWh/anno esportate fuori regione.

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    L’Università della Calabria, con il suo Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale (DIMEG), è in collaborazione con 16 Comuni Calabresi per fronteggiare strutturalmente il grave problema del caro energia, muovendosi lungo la strade della transizione Energetica e traguardando le risorse del PNRR, ben 2,2 miliardi, destinati a finanziare la nascita di Comunità di Energia Rinnovabile.

    Il Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale con a capo Francesca Guerriero, e con il supporto tecnico scientifico del Gruppo di Ricerca di Sistemi Elettrici per l’Energia, ha così dato l’avvio all’iter per costruire le prime Comunità di Energia Rinnovabile in Calabria per andare ben oltre l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno energetico delle comunità locali, abbattendo drasticamente i costi per cittadini le imprese e gli enti locali. Si tratta infatti di un’iniziativa di ben più ampio respiro con la quale si intende costruire una cooperazione in forma solidale tra le comunità locali, per produrre energia in forma aggregata da fornire anche al di fuori dei confini delle stesse comunità. Comunità di Energia Rinnovabile, quindi, che producendo energia oltre il proprio fabbisogno possano produrre reddito per la collettività contribuendo alla riduzione della generazione da fonte fossile e alla decarbonizzazione del sistema energetico.

    L’obiettivo è dare alle popolazioni locali la possibilità di passare da semplici passivi consumatori di energia a veri e propri esportatori di una risorsa locale quale, appunto, la preziosa energia solare, per generare risorse economiche per lo sviluppo locale e, nel contempo, decisamente contribuire alla transizione energetica.

    La Calabria attualmente, infatti, produce ben 12mila GWh/anno di energia da centrali termoelettriche tradizionali (quasi esclusivamente alimentate a gas) che, tolta una parte destinata al fabbisogno interno, destina all’esportazione verso altre regioni (circa 10.500GWh/anno) che destina all’esportazione fuori regione.

    E’ quindi un grande controsenso per una regione come la Calabria essere un importante produttore ed esportatore di energia da fonte fossile nonostante la preziosa “miniera” di fonti rinnovabili che insistono sul proprio territorio. Risorse preziose in questa grave congiuntura energetica, per l’economia e soprattutto per il soddisfacimento di fabbisogni primari di molte famiglie in difficoltà.

    Invertire la tendenza di questo fenomeno che vede la Calabria grande produttore ed esportatore di energia usando il costosissimo Gas, per passare a grande produttore ed esportatore di energia rinnovabile con il pieno coinvolgimento dei cittadini e delle amministrazioni locali.

    Puntando a questi obiettivi, oggi 16 Comuni (Aprigliano, Belmonte, Carlopoli, Cerzeto, Cervicati, Crotone, Francica, Galatro, Morano Calabro, Mograssano, San Marco Argentano, Parenti , Plati’, Panettieri, San Fili, Tiriolo) hanno partecipato presso l’Università della Calabria ad un incontro operativo per iniziare questa avventura sotto il coordinamento del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale.

    «L’obiettivo del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale – ha dichiarato Daniele Menniti, responsabile del gruppo di ricerca di Sistemi Elettrici per l’Energia – è quello di contribuire assieme ai Comuni a sostenere una rivoluzione energetica/ecologica che, dal punto di vista energetico, dovrà far diventare la Calabria la California d’Italia».

    All’incontro, oltre alla Direttrice Francesca Guerriero e Daniele Menniti, entrambi del DIMEG, hanno partecipato il Presidente dell’Uncem Calabria, Vincenzo Mazzei, il Segretario Generale Francesco Pupo e da remoto la docente Rugieri dell’Univerità di Camerino.

    Nel corso dell’incontro operativo, inoltre, è stato annunciato per lunedì, presso la Cittadella Regionale, un ulteriore incontro con la presenza del Presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, Ilaria Fontana (sottosegretaria al MiTE), Riccardo Liberati collaboratore di Ilaria Fontana, Giuseppe d’Ippolito (Commissione Ambiente) e Daniele Menniti dell’Università della Calabria.

    Comuni, Regione e Università, quindi, si stanno muovendo sinergicamente con strumenti innovativi che mettono i cittadini al primo posto, in questa importante battaglia per contrastare il caro energia, e avviare concretamente la fase della transizione Ecologica/Energetica, consapevoli che il problema della decarbonizzazione è globale, ma ognuno deve operare localmente e in maniera incisiva ed efficace per limitare i nefasti effetti antropici sull’ambiente e sul Clima.

    «Un successo insperato – commenta la docente Francesca Guerriore, Direttrice del DIMEG – che dimostra quanta sensibilità e attenzione vi è da parte dei cittadini e delle istituzioni verso i temi della transizione ecologica/energetica e quanto grande sia la consapevolezza dei pericoli connessi con i Cambiamenti climatici per il nostro Pianeta».

    «Agire ora prima che sia troppo tardi – gli fa eco Daniele Menniti – è fondamentale per evitare che si varchi inesorabilmente il punto di non ritorno. Le istituzioni e, in primis, quelle più vicine ai cittadini come i Comuni, potranno giocare un ruolo strategico per contribuire ad evitare una catastrofe planetaria».

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