Torneranno all’uso di oasi naturale i terreni demaniali occupati abusivamente da anni presso i laghi La Vota

Nel 2017 finanziata la “realizzazione dei percorsi, sentieri nell'area-parco, ivi compresa la rinaturalizzazione delle aree sponde laghi”, dalla Regione Calabria per un importo di 1.700.000 euro

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    I carabinieri del N.O.R della Compagnia di Lamezia Terme hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip presso il Tribunale di Lamezia Terme, su conforme richiesta della Procura della Repubblica, di un’area demaniale marittima affidata al Comune di Gizzeria e destinata alla realizzazione di un parco urbano della biodiversità, finanziato dalla Regione Calabria per un importo di circa 2.000.000 di euro, nei confronti di tre persone indagate, originarie di Lamezia Terme, in ordine ai reati di occupazione abusiva di area demaniale ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose.

    L’indagine trae origine da segnalazione dell’Assessore regionale all’ambiente dell’epoca, Sergio De Caprio, denuncia del direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, nonché Cnr della polizia locale di Gizzeria.

    Le investigazioni esperite, a cura della Guardia Costiera – Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, nonché del Nor della Compagnia di Lamezia Terme, consentivano l’acquisizione di gravi indizi di reità nei confronti dei tre indagati in ordine ai reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose ed occupazione abusiva di area demaniale, concessa ad uso gratuito al Comune di Gizzeria per la “realizzazione dei percorsi, sentieri nell’area-parco, ivi compresa la rinaturalizzazione delle aree sponde laghi”, finanziato dalla Regione Calabria per un importo di 1.700.000 euro, come da verbale di consegna del 12 settembre 2017.

    L’Ufficio di Procura procedeva, pertanto, ad assunzione anticipata di prova peritale mediante incidente probatorio, richiesto al Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lamezia Terme.

    La prova peritale assunta dal Giudice confermava la validità delle ipotesi investigative, accertando, nel contradittorio delle parti, la falsità della planimetria esibita in pregresso giudizio civile dagli indagati interessati, nonché, utilizzando quale elemento certo di raffronto la planimetria detenuta presso l’Archivio Notarile di Lamezia Terme, la natura demaniale dei terreni occupati abusivamente, conformemente all’intestazione catastale.

    Il Gip, concordato con le risultanza investigative e processuali, ha motivato il sequestro preventivo di tutta l’area, in modo da restituire il bene destinato per finalità pubbliche e garantire così la fruizione a tutti i cittadini.

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