Destinati al Comune di Lamezia Terme 500.000 euro per il recupero ambientale ed integrazione sociale a Scordovillo

Nuova riunione oggi del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sul campo rom lametino

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    Nuova riunione oggi in Prefettura a Catanzaro del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul campo rom lametino di località Scordovillo.

    Tra le attività nel breve periodo si è inteso indicare il potenziamento del momento preventivo, con una rimodulazione dei servizi di sicurezza affidati alle forze di polizia, ed il ripristino dell’impianto di videosorveglianza a supporto ed orientamento dell’azione di controllo.

    Dalla Prefettura di Catanzaro è stata data notizia dell’arrivo di un contributo assistenziale straordinario da parte del Ministero dell’Interno a favore del Comune di Lamezia Terme pari a 500.000 euro, destinati al recupero ambientale ed integrazione sociale dei residenti da dover sgomberare.

    Ancora sotto sequestro le aree Est ed Ovest del Campo Rom, bonifica affidata partendo da via Piro

    Da par suo il Comune ha provveduto ad affidare le operazioni di pulizia dalle carcasse di auto ed altri rifiuti presenti nei terreni adiacenti, per evitare nuovi roghi e favorire la differenziazione dei rifiuti. Si rimarca nella nota post incontro come sia ancora in atto il piano di caratterizzazione, che rimane lo strumento principale per ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico delle matrici ambientali (suolo, acque sotterranee e superficiali) una volta completata la misurazione dei livelli delle concentrazioni degli inquinanti.

    Dall’Asp si segnalano gli interventi di riparazione e ripristino sulla recinzione, in precedenza manomessa, che divide lo spazio dell’ospedale da quello del campo rom, rimandando ad un nuovo censimento dei residenti (numero abitanti, nuclei familiari, tipologia etnica, capacità reddituale). Da questo si dovrà ripartire per un condiviso progetto integrativo che accompagni ed agevoli la fase del ricollamento abitativo della popolazione nomade del campo, per una duratura riqualificazione urbana dell’area.

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