“L’ultimo sole della notte” di Matteo Scarfò, girato a Catanzaro, approda su su PrimeVideo

Di fianco a titoloni del mercato internazionale trova spazio anche una rappresentanza della Calabria creativa, che punta in alto e non teme di confrontarsi con i grandi

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    di Carmen Loiacono
    Il film è del 2016, ma continua ancora a macinare riconoscimenti non da poco. Dopo l’inserimento fra i titoli di Chili, “L’ultimo sole della notte” di Matteo Scarfò è approdato su PrimeVideo, la piattaforma dedicata da Amazon a produzioni cinematografiche e serie TV. Così, di fianco a titoloni del mercato internazionale, trova spazio anche una rappresentanza della Calabria creativa, che punta in alto e non teme di confrontarsi con i grandi.

    Il pluripremiato lungometraggio di Scarfò – che è arrivato dopo gli ottimi riscontri con “Anna, Teresa e le combattenti” e “Bomb! Burning Fantasy” e che ha vinto numerosi premi a festival internazionali di cinema indipendente -, nasce dall’ispirazione nell’autore di alcune opere di J.Ballard, con tutte le sue atmosfere: ambientato in un’Italia distopica, post apocalittica, racconta della Zona 13, una delle aree sicure in cui i residenti sono obbligati a vivere, dove tutto è in declino, sebbene non manchi nulla. Tra citazioni dotte, una fotografia ricercata e non-luoghi sorprendenti, si intrecciano le vite – tra passato e presente – dei protagonisti, vittime – ma anche no -, che cominciano a chiedersi cosa ci sia, oltre la Zona 13. Il film, in sintesi, al contrario di quanto più comunemente visto nel genere, non mostra la sopravvivenza in un mondo ostile, semmai l’opposto: i personaggi hanno tutto ciò che serve per vivere, ma non i rapporti umani.

    «Ho cercato di raccontare quello che può succedere alle persone in contesti straordinari quando sono private della possibilità di amare i propri cari, la famiglia, gli amici, un vicino di casa, chiunque- afferma il regista -. Abbiamo bisogno del nostro rapporto quotidiano, di sapere che non siamo soli. E abbiamo bisogno di comunicare che ci siamo. Quando tutto questo scompare, quando le basi della nostra società scompaiono, cosa succede?». Una situazione che in qualche modo ha previsto tutto quello che stiamo vivendo ora: «I personaggi di questo film sono soli, si sentono perduti, e hanno paura dell’ignoto».

    Ne “L’ultimo sole della notte” c’è molta Catanzaro: il film è stato girato prevalentemente nella provincia di Catanzaro, a Catanzaro (riconoscibile in molte scene) e nella Locride, ma va detto che già a partire dal cast la rappresentativa giallorossa è piuttosto importante. Tra gli interpreti, catanzaresi sono infatti due tra i principali attori, Andrea Lupia e Danilo Rotundo, così come Lucia Cristofaro, Mario Marascio, Vanessa Curto, Marta Parise, Gianpaolo Negro, Annalisa Lamanna, Franco Corapi e poi anche i calabresi Annalisa Insardà, Vincenzo Tallura e Pino Torcasio, ma anche Alessandro Damerini nel ruolo principale di Stefano ha un grande legame con la Calabria, essendo cresciuto tra Monasterace e Genova. Altri ruoli principali sono andati agli attori Alessandra Mortelliti, Giovanni Andriuoli (potentino ma anche lui con un forte legame con la Calabria) e Claudia Fratarcangeli. La fotografia vincitrice di due premi è di Emanuele Spagnolo, direttore della fotografia di Catanzaro, la fotografia della II unità è di Vittorio Sala, catanzarese anche lui, in collaborazione con la “nostra” Beatrice Canino. Anche il montaggio sonoro è stato curato dal catanzarese Francesco Silipo. Il montaggio è di Lucia Patrizi, le musiche sono di Lorenzo Sutton. Tanti i collaboratori calabresi che hanno reso il film possibile contando anche Maria Rotundo per gli effetti speciali di trucco, Mario Amelio fonico in presa diretta, Tommaso Floro Candido come macchinista e capo elettricista.

    l'ultimo sole della notte

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