Gigi Proietti, il post teatro all’Ophelia e l’irripetibile stagione del Politeama 2010

Marcello Furriolo, gia dg della Fondazione Politeama, ripensa al grande attore e a quella memorabile performance catanzarese

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    di Marcello Furriolo*

    Sono passati dieci anni da quelle memorabili serate, in cui Catanzaro era al centro degli eventi culturali più importanti che si svolgevano in Calabria e, forse, nel Mezzogiorno. E il Teatro Politeama era il cuore pulsante del tentativo di una rinascita della vita sociale e civile, che sembrava potesse finalmente abolire il divario tra questo territorio e il resto del paese, se non dell’Europa. Il meraviglioso palcoscenico del Politeama ospitava le più grandi star internazionali del mondo dello spettacolo e consentiva al pubblico di viaggiare con la mente nel regno della fantasia, dove l’arte trasforma i sogni in realtà, elimina le disuguaglianze, l’incanto e la magia trasformano Catanzaro in Broadway, Londra, Parigi, Roma o Milano.

    L’anno 2010 è stato l’anno del grande exploit del cartellone del Politeama, purtroppo irripetibile, sostenuto dall’Amministrazione comunale guidata da Rosario Olivo e Tonino Argirò assessore alla Cultura.  Fu l’anno della rappresentazione, tra l’altro, di due indimenticabili Serate d’Onore di Roberto Bolle, protagonista anche di una magica Giselle, addirittura cinque serate del musichall storico “Aggiungi un posto a tavola”, mentre per la prima volta in un anno a Catanzaro furono rappresentate tre opere liriche straordinarie come Lucia di Lammermoor di Donizetti, Tosca con Marcelo Alvarez e Micaela Carosi, Nabucco con Renato Bruson, dirette da un monumentale Daniel Oren. Ma quello fu l’anno straordinario dell’incontro umano e artistico di Catanzaro e del Teatro Politeama con Gigi Proietti.

    Un incontro incancellabile nella storia personale e culturale di questa comunità.

    Gigi Proietti era il regista di una suggestiva ed elegante messa in scena del Nabucco e, come per prassi, non era prevista la presenza del regista in tournèe. Ma la sera del 4 gennaio alla prima delle due serate, senza farsi annunciare Gigi era in platea in piedi all’ultima fila ad ammirare il suo capolavoro e omaggiare il Teatro Politeama e la Calabria. Nell’intervallo del primo atto ebbi il privilegio di salutarlo in un incontro pirotecnico di battute e complimenti per il nostro teatro. Si accese subito la scintilla della simpatia e ci impegnammo di incontrarci a Roma nel suo studio. Non feci trascorrere molto tempo e cominciò il mio corteggiamento nei confronti del grande Maestro, con il chiaro intento di portarlo a Catanzaro per un suo spettacolo. Il nostro cartellone era già definito e anche Gigi aveva esaurito le sue esibizioni fuori Roma, dove era impegnatissimo con gli spettacoli del suo teatro, lo shakespeariano Globe.

    Ovviamente le richieste del suo agente erano esasperanti, ma alla fine riuscimmo a definire l’impegno per ben tre serate fuori cartellone a maggio. Un azzardo che mi sentii di giocare, sostenuto dal Consiglio d’Amministrazione, in ragione del fatto che si trattava di una esclusiva per la Calabria e, in quel momento, anche per l’Italia. Fu così che si programmò dal 7 al 9 maggio un eccezionale “Di nuovo buonasera”. La presenza di Proietti a Catanzaro fu esaltante, dentro e fuori del teatro, con un successo strepitoso di pubblico letteralmente rapito dalla sua poetica canora, dal suo strabiliante trasformismo, dalle mille sorprese del suo “baule delle meraviglie”, da cui traeva pezzi memorabili della storia dello spettacolo comico e musicale italiano.

    Ma le serate del dopo teatro passate al ristorante Ophelia, di fronte al Politeama, con generosi calici di vino rosso e una chitarra raccattata di fortuna, rimarranno indelebili nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di assistere a quelle performance assolutamente spontanee e  improvvisate. Erano dolcissime serate di maggio, in cui Catanzaro appariva ancora più bella, con un’aria che profumava di primavera e preannunciava il tepore dell’estate. Ricordo che Gigi mi ripeteva che, in questo, Catanzaro gli ricordava molto le meravigliose serate romane. Proietti era molto legato al suo Globe Theatre e sopratutto alla scuola per giovani attori che lo alimentava e avrebbe voluto creare, proprio a Catanzaro, una sezione sperimentale. Avviammo una serie di ragionamenti, che sarebbe stato molto interessante riuscire a sviluppare. Ma si sa che a Catanzaro, specie negli ultimi anni, è stato sempre più difficile e complicato portare avanti progetti che avessero al centro lo sviluppo culturale e i giovani, e in questa logica anche il Politeama è rimasto invischiato.

    L’uscita di scena di Gigi Proietti nel giorno del suo ottantesimo compleanno è uno degli eventi che impoveriscono in modo irreparabile il patrimonio umano e culturale di questo Paese. Tutto questo succede in un infausto anno 2020 che ha visto anche la morte di Ennio Morricone.

    Catanzaro perde molto da queste dolorose scomparse, perchè sono stati due Grandi Amici di questa città, che ne hanno saputo apprezzare la storia, la civiltà, i colori e le atmosfere. Perchè destino amaro della città dei tre colli è quello di essere amata dagli artisti più che dalla politica

    *Già Direttore generale Politeama

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