Musica, ecco la terra dei miei figli nuovo brano di Fabio Curto

Intervista al cantautore e polistrumentista calabrese: "Nella musica metto le mie intuizioni. Mi piace che poi la gente ritrovi una parte della propria storia"

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    La musica gli scorre nelle vene, sapientemente miscelata a poesia e amore per la propria terra. È Fabio Curto, cantautore e polistrumentista, calabrese doc, vincitore nel 2015 di “The Voice of Italy” e “Musicultura 2020” dove ha trionfato con il singolo “Domenica”. L’artista ha da poco lanciato un nuovo brano in cui il suo stile e il suo spirito musicale hanno incontrato la collaborazione di due maestri del folk italiano, Stefano “Cisco” Belotti e Francesco Moneti in arte “Fry”; la canzone s’intitola La Terra dei miei Figli ed il videoclip è stato girato nella Sila Greca, a testimonianza del grande attaccamento del performer per la Calabria. Oggi Fabio Curto ha all’attivo un EP, un album di inediti, si è aggiudicato numerosi premi e si è esibito in concerti in tutto il mondo ma, dalla Calabria ai palchi internazionali cosa si prova? Gli chiediamo.

    «É una grande soddisfazione perché mi fa pensare che le decisioni prese fino ad ora, specie quelle difficili hanno portato a qualcosa di concreto e positivo. Suonare all’estero poi è emozionante perché si ha la sensazione di essere stato scelto e sicuramente riempie di gioia».

    Come ha origine “La Terra dei miei Figli”?

    «Questo brano è nato un paio di anni fa mosso da una storia vera che ho tanto a cuore, ma come ogni brano è stato poi bagnato dall’immaginazione per levarlo dalla pura biografia. Il brano è stato revisionato più volte come spesso accade fino ad arrivare alla versione attuale con Cisco e Francesco Moneti, idoli della mia adolescenza con i quali non avrei mai pensato di riuscire collaborare. É stata una grandissima emozione per me e una più grande soddisfazione quella di essere diventati amici».

    Quanto di te c’è nella tua musica?

    «C’è sicuramente molto della mia vita, del modo in cui vedo le cose, del modo in cui leggo le esperienze, i viaggi, gli occhi delle persone. Il mio creare musica è quasi sempre legato a delle impressioni, delle intuizioni, quasi mai a una storia specifica e mi piace molto che la gente possa ritrovare un pezzo della propria strada in esse».

    Cosa manca alla Calabria dal punto di vista musicale?

    «Credo che la Calabria abbia ottimi musicisti e ottimi progetti musicali, manca forse un sostegno più deciso da parte della Regione teso alla valorizzazione dei propri artisti, cosi come è successo in Puglia negli ultimi 15 anni».

    Progetti futuri?

    «Sicuramente il nuovo album, ossia “Rive volume 2” che sarà un percorso di luce a differenza delle ombre che dominano “Rive volume 1”. Spero inoltre di ripartire con le stagioni di live e di riuscire a fidelizzare un pubblico a teatro, il mio palcoscenico preferito insieme alle piazze».

    L’audio della canzone da Spotify

    (Testo di Fabio Curto)

    Ho aspettato così a lungo

    Che arrivasse il mio momento

    Così a lungo che ho fatto il pelo bianco

     

    Ho piantato le radici saldamente in questo posto

    E ho passato i pomeriggi a maledirlo

     

    Ho raccolto troppo presto

    Le provviste per l’inverno

    E l’inverno ora tardi a farsi largo

     

    Ho cantato per non dimenticare la mia voce

    Quella voce che piaceva solo a te

     

    Ho cercato di far si che il tuo ricordo mi donasse

    Quella forza di cui non so più il sapore

     

    Gli anni sembrano minuti

    Quando rimaniamo soli

    Ma la notte a volte no non passa mai

     

    Ho cresciuto i nostri figli

    Come fiori in mezzo al campo

    Sorridendo alla fragilità dell’attimo

     

    Gli ho insegnato quei valori

    In cui noi credevamo insieme

    L’esperienza vale sempre uno spavento

     

    Ho cercato di far finta
    Che l’assenza fosse un’altra vicinanza

    Da accettare con dolcezza

    Ora che sono lontano

    Guardo ancora quella quercia

    Sotto quella quercia ho chiesto la tua mano

    Sotto quella quercia avevi scelto me

     

    Ed il vento corre

    E il cuore lo sa

    Ed il tempo sorriderà ai miei ricordi

    La terra dei miei figli

     

    Ed il vento corre

    E il cuore saprà

    Che per sempre proteggerò i miei ricordi

    La terra dei miei figli

     

    Sognò ancora i tuoi capelli

    Che mi passano sul volto

    Mentre annusi le foglie di castagno

     

    E ti guardo sorridendo mentre il velo dell’inverno

    Si abbandona leggero dal tuo fianco

     

    Sogno ancora quei silenzi

    Dentro ai quali c’era tutto

    Tutto quello che serviva in quel momento

     

    Gli anni sembrano minuti

    Quando rimaniamo soli

    Ma la notte prima o dopo passerà

    Ma la notte prima o dopo passerà

     

    Ed il vento corre

    E il cuore lo sa

    Ed il tempo sorriderà ai miei ricordi

    La terra dei miei figli

     

    Ed il vento corre

    E il cuore saprà

    Che per sempre proteggerò i miei ricordi

    La terra dei miei figli

     

     

     

     

     

     

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