Cinema, piccolo catanzarese Daniele Procopio sul set de “La festa del ritorno”

La pellicola è l'opera prima di Lorenzo Adorisio, tratto dall’omonimo romanzo pluripremiato di Carmine Abate

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    Piccoli attori catanzaresi crescono. Daniele Procopio, 12 anni, è uno dei protagonisti del film “La festa del ritorno”, opera prima di Lorenzo Adorisio, tratto dall’omonimo romanzo pluripremiato di Carmine Abate. Una coproduzione italo-francese di cui sono in  corso le riprese in gran parte negli scenari naturali della costa ionica crotonese. Un racconto di formazione che racchiude in sé il rapporto tra padre e figlio, sospeso tra assenze e ritorni e l’incanto che nasce dallo sguardo di un bambino. Una preziosa testimonianza sulla nostra emigrazione.

    Il piccolo Daniele, che frequenta la scuola Mattia Preti a Santa Maria, è stato scelto dopo che i responsabili del casting erano stati catturati dalle sue foto. Dopo essere stato l’ultimo provinato, dopo due giorni ha avuto la conferma che avrebbe fatto parte del film. Con lui anche altri attori calabresi come Alessio Praticò, Carlo Gallo, Anna Maria De Luca, Annalisa Insardà, Federica Sottile. Per Daniele è la seconda esperienza sul set dopo “L’altra via”, girato l’anno scorso proprio a Catanzaro. “Ho costruito con tutti un rapporto molto bello e mi sto anche divertendo”, commenta il giovanissimo interprete tra un ciak e l’altro.

    Generico maggio 2022

    “Carlo Gallo è il mio coach, mi sta dando consigli e suggerimenti, e anche con il regista Adorisio c’è un clima stupendo, mi fa sentire molto a mio agio”. Daniele racconta anche il primo incontro con lo scrittore Abate: “Mi ha regalato il suo libro con una dedica speciale e l’invito a leggerlo dopo aver terminato le riprese”. Nella trasposizione sul grande schermo, emerge il racconto di un paese del Sud, immerso in una natura selvaggia, tra la montagna e il mare, dove crescere nella meraviglia di una terra dal carattere forte, piena di sapori, di struggimento e di rabbia.

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    Il lavoro sul set andrà avanti fino ad inizio giugno, al termine di quattro lunghe settimane: “Otto ore al giorno, quasi sempre in esterna, ci vuole tanta pazienza”, commenta Daniele accompagnato e sostenuto dalla mamma. Una “scusa” più che valida per finire anzitempo l’anno di scuola: “Tutti i compagni sono felici, anche i professori sono entusiasti per l’opportunità che mi è stata data. Scoprire questo mondo è un’esperienza indimenticabile, vorrei studiare per fare l’attore da grande”.

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