Il Venerdì di Repubblica dedica un servizio al Museo del Rock di Catanzaro

In occasione del suo decennale. i grandi che l'hanno visitato, l'equivoco linguistico di Olver Stone che lo commentò con un significativo "Wow"

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    Il Venerdì, storico supplemento settimanale del quotidiano Repubblica dedica nell’edizione odierna un servizio con foto al Museo del Rock di Catanzaro dal titolo “Quanto è Rock la Calabria”.

    In articolo a firma di Roberto Calabrò si sottolinea innazitutto come sia un paradosso nel capoluogo della regio-ne più a Sud della Penisola ci sia un museo conosciuto più all’estero che non al di fuori dei confini calabresi.

    Il supplemento di Repubblica ne ricorda in particolare il decennale. Era infatti il 2014 quando, si ricorda nel pezzo venne fondato da Piergiorgio Caruso, di professione medico ma la cui passione è sempre stata la musica, su invito dell’allora assessore comunale all’Istruzione Danilo Gatto.  

    Proprio Caruso, punto di riferimento ancora oggi del Museo, medico e collezionista al Venerdì racconta la sua passione. “Oggi non so quantificare la mia collezione, a occhio potrei dire che si tratta di 15 mila titoli ma potrebbero essere molti di più. Non mi sono limitato ai dischi, da li sono passato ad acquistare poster originali della stagione psichedelica californiana e poi del punk inglese e americano». Caruso ne ha trasferito una fetta  nei locali messi a disposizione dalla Provincia e ha dato vita al primo museo del rock in Italia” si ricorda ancora.

    Più avanti si elencano alcuni grandi personaggi della musica e dello spettacolo che lo hanno visitato: Peppino Di Capri, Sergio Cammariere, Lydia Lunch, Scarlet Riviera (la violinista di Bob Dylan), Hugo Race, Steve Wynn dei Dream Syndicate e Chris Cacavas dei Green On Red, ma anche attori e registi famosi quali Richard Dreyfuss, Michele Placido e Oliver Stone. Quest’ultimo – si legge ancora nell’articolo – era convinto di andare a visitare un museo di mineralogia (rock in inglese significa roccia) ma quando gli si sono spalancate le porte della struttura ha esclamato «Wow, this is a rock’n’roll museum!».

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