Tra Calabria e Umbria sul filo del giallo (video)

Presentato il romanzo d'esordio di Elia Banelli "L'uomo dei tulipani"

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    di Antonio Capria

    Ci sono le origini umbre e gli anni di studio trascorsi a Città di Castello, ma anche la forte identità calabrese e la voglia di raccontare il lato oscuro e nascosto di una piccola realtà di provincia la cui apparente tranquillità è spesso spezzata da sanguinosi delitti. Con il suo romanzo d’esordio “L’uomo dei tulipani” edito da Alter Ego, il giovane autore catanzarese Elia Banelli, promotore finanziario con la passione per il romanzo giallo, spezza il mito della regione felice, e porta alla luce un filo sotterraneo che lega l’Umbria alla Calabria e che è rappresentato anche da una forte presenza di logge massoniche. 

    “A trenta chilometri da Città di Castello c’è Arezzo, città di Petrarca ma anche di villa Wanda e di Licio Gelli, mentre Perugia è la città con maggiore presenza di logge massoniche riconosciute insieme a Catanzaro”, spiega Banelli. 

    Il racconto  parte dalla morte sfortunata e inverosimile di una ricca signora: un vaso di fiori, caduto dal balcone di casa sua, la colpisce in testa, uccidendola sul colpo. L’appuntato calabrese Franco Laganà, inviato sul posto per archiviare il caso, scopre un dettaglio insolito accanto al corpo della vittima: un petalo di tulipano finto nascosto tra i fiori veri. Nonostante il parere contrario del suo superiore, Laganà non crede alla natura accidentale dell’evento, e finirà per imbarcarsi in un’indagine personale e clandestina, che trova la svolta quando un nuovo caso di cronaca squassa la tranquillità del paese, l’assassinio di un celebre avvocato. In una corsa rocambolesca contro il tempo e le apparenze, Laganà scoprirà il legame tra due delitti apparentemente casuali, l’esistenza di un disegno mostruoso e chirurgico, orchestrato da una mente scaltra e brillante.
     
    Seguendo in maniera attenta e rispettosa i canoni del giallo, Elia Banelli fa scorrere intorno alla trama i luoghi, le atmosfere, le abitudini che scandiscono le fredde giornate dell’Appennino, ma è bravo anche a scostare il velo che nasconde quella zona grigia e fluida su cui poggia la realtà apparente, e a guidare il lettore nella scoperta di personaggi complessi e ricchi di sfumature, trascinandolo in una indagine sui flussi di coscienza e sulla follia latente racchiusa nell’animo di  ognuno. 

    Il libro è stato presentato nei giorni scorsi nella sala concerti di Palazzo de Nobili, nell’ambito di un evento curato dall’associazione Venti d’Autore. All’incontro, moderato da Emiliano Lamanna, sono intervenuti l’assessore comunale Alessio Sculco, il giornalista Bruno Mirante e l’avvocato e scrittore Luigi Comberiati. Ad arricchire l’evento il live drawing dell’artista Simonluca Spadanuda, che ha realizzato una illustrazione digitale ispirata al romanzo di Banelli.

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