Taverna ricorda una madre speciale: suor Giustiniana Lia

Domenica prossima in occasione della Festa della Mamma evento culturale nella chiesta monumentale del centro del Catanzarese 

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    Domenica prossima nel giorno della festa della mamma l’amministrazione comunale di Taverna ricorderà una madre speciale: Suor Giustiniana Lia a 25 anni dalla sua morte. Appuntamento il 12 maggio alle 17.30 alla chiesa monumentale di San Domenico a Taverna. L’incontro moderato dal dirigente scolastico del liceo scientifico paritario Costantino Mustari e introdotto dai saluti del sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino e dal parroco Don Maurizio Franconiere prevede interventi di Daniela Garofalo collaboratrice dell’Ic Taverna, Marisa Fagà presidente dell’Ande, Giuseppe Belardinelli presidente di 50&più e Nadia Pullano presidente dell’associazione culturale Taberna radici calabre. Le conclusioni saranno affidate alla delegata alla cultura del Comune di Taverna Clementina Amelio.


    Chi era Suor Giustiniana Lia

    Al secolo Adriana, nacque, primogenita di sei figli, a Taverna, il 17 novembre 1934, da Clemente e Aurelia Cosentino Nell’estate del 1949, poco più che quattordicenne, mentre si trovava con la famiglia in una località della Sila catanzarese, fu attratta dai colori e dalle atmosfere di un tramonto, in cui scorse la grandiosità del Signore.Era una ragazza vivace, allegra, buona e altruista: durante il soggiorno in Sila faceva spesso compagnia a delle pastorelle, alle quali insegnava il catechismo.La suggestione di quel tramonto, tuttavia, fece nascere in lei il desiderio, presto tradottosi in volontà, di dedicarsi a Dio e di servirlo con la vita consacrata.

    Scrisse, così, alla Madre Generale della Congregazione delle Suore Poverelle, con sede in Bergamo, chiedendo di esservi ammessa come postulante e vi entrò all’età di 19 anni: il 5 ottobre del 1954, con gioia ed entusiasmo, indossò per la prima volta l’Abito. A distanza di un anno, esattamente il 2 ottobre 1955, emise i voti di povertà, castità e obbedienza richiesti dalla Congregazione e nella circostanza, come prevede la Regola, le venne attribuito il nome di Suor Giustiniana Nei primi anni Cinquanta del Ventesimo secolo, la Congregazione aveva aperto alcune missioni nel Congo Belga e suor Giustiniana chiese che vi venisse destinata e così, dopo aver svolto corsi di lingua francese, di infermieristica e di ostetricia, all’età di 24 anni, fu destinata prima a Tumikia e due anni dopo a Mosango, entrambe missioni della diocesi di Kitwit.

    Dal 1960, anno in cui il Congo ottenne l’indipendenza dal Belgio e si proclamò Repubblica del Congo, per cambiare successivamente la denominazione in Zaire prima (1971) e in Repubblica Democratica del Congo poi (1997), il paese venne attraversato da guerre intestine che ne resero la popolazione estremamente povera e soggetta a malattie quali la tubercolosi, l’Aids, l’ebola.  Suor Giustiniana si prodigò con fede e con forza per curare gli ammalati e per assistere le donne, i bambini, gli anziani, nonostante, dopo qualche anno dal suo arrivo a Mosango, avesse contratto una malattia ancor oggi considerata rara e a lenta evoluzione: la sclerodermia sistemica. Rifiutò sempre il trasferimento in Italia, dove tuttavia tornava talvolta solo per brevi periodi, per curarsi, ma ogni volta non vedeva l’ora di rientrare nella sua missione. Nell’ottobre del 1993, consumata ormai da ventotto anni di malattia, fu fatta rientrare in Italia, a Bergamo, nelle strutture della Congregazione alla quale apparteneva, lì morì circa due mesi dopo, il 19 dicembre 1993, all’età di 59 anni. È sepolta nel cimitero di Taverna. 

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