Operatori socio-sanitari, non si alimentino ‘guerre tra poveri’

Tra gli assunti e gli idonei del concorso bandito dagli Ospedali riuniti di Reggio anche molti catanzaresi

Più informazioni su


    di Danilo Colacino

    Non vogliono una “guerra tra poveri”, gli operatori socio-sanitari vincitori di concorso (o comunque dichiarati idonei) bandito dagli Ospedali Riuniti di Reggio. Il loro legittimo desiderio è solo di avere la sicurezza del lavoro, per cui hanno maturato un diritto derivante dalla selezione superata, e per questo motivo non hanno gradito gli attacchi ricevuti dai colleghi di altre realtà, su tutte Cosenza, i quali hanno criticato l’assunzione a tempo indeterminato e full time di 107 unità (a eccezione dei pochi del folto gruppo che hanno rifiutato magari perché nel frattempo avevano trovato un posto altrove o per un diverso motivo). Si tratta dei cosiddetti Oss che, fra interni ed esterni dell’azienda ospedaliera della città dello Stretto, hanno aderito a un bando da cui sono stati dichiarati idonei in totale 447 partecipanti. Ebbene, per come prevede la legge, si è proceduto alla chiamata dei vincitori di concorso – i primi venti – più una quota rilevante di operatori (richiesti in ragione delle esigenze della struttura di riferimento o di altre sul territorio nazionale) che venivano dopo di loro in base alla graduatoria stilata al termine delle prove. Tutto ciò si traduce nel fatto che gli altri verranno precettati dalla stessa azienda Bianchi-Melacrinò-Morelli o da un’altra a cui basterà fare una convenzione ad hoc con l’Ao reggina. Ecco allora che non sembrano esserci irregolarità o preferenze di sorta, anche se quanti protestano parlano di 20 anni passati nel limbo del precariato senza ancora certezze di stabilizzazione. A riguardo i più inviperiti paiono proprio gli Oss “cosentini”, da più di un decennio all’interno di cooperative che mettono a disposizione dipendenti a vari nosocomi e presidi sanitari. Nessuno nega la fondatezza delle loro doglianze, ma resta il fatto che per essere assunti in pianta stabile nel pubblico bisogna quasi sempre superare delle prove d’esame. Un concetto che i concorsisti degli Ospedali riuniti di Reggio ribadiscono, augurandosi il meglio per i loro colleghi.

    Più informazioni su