Aziende sequestrate alla ‘ndrangheta: i dipendenti non perderanno il posto

Le imprese non rischieranno inoltre il fallimento 

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    Le aziende sequestrate e confiscate ai mafiosi non rischieranno il fallimento né i dipendenti di perdere il posto di lavoro. E’ questo l’obiettivo del decreto legislativo approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri, dopo il sì delle Commissioni speciali di Camera e Senato. Si tratta di uno dei decreti attuativi del codice antimafia approvato nel 2017. 

    Il decreto, approvato su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, introduce disposizioni per la tutela del lavoro nelle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, favorendo l’emersione del lavoro irregolare, nonché il contrasto dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro e consentendo, ove necessario, l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali.

    Le nuove disposizioni sono volte a sostenere la continuazione o la ripresa dell’attività delle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, con l’obiettivo di contrastare la presenza delle organizzazioni criminali nel tessuto economico e di offrire un’opportunità concreta di lavoro, nonché di favorire il mantenimento e lo sviluppo delle professionalità acquisite, evitando che aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata siano destinate a fallire. In particolare, il decreto introduce una serie di misure di sostegno.

    Innanzi tutto uno specifico trattamento di sostegno al reddito dei lavoratori che non possono fruire degli ammortizzatori sociali ordinari, pari al trattamento straordinario di integrazione salariale, per la durata massima di 12 mesi nel triennio; in secondo luogo una indennità mensile per i lavoratori che non possono fruire della NaSpI, per la durata di quattro mesi e pari alla metà dell’importo massimo mensile della indennità di disoccupazione; infine è prevista l’estensione delle misure di agevolazione per le imprese, previste dalla legge legge di Stabilità del 2015, e cioè il credito di imposta per le imprese del Mezzogiorno e il cosiddetto superammortamento. Il decreto introduce poi specifiche regole per le imprese sequestrate e confiscate in materia di Documento unico di regolarità contributiva e di opponibilità dei provvedimenti sanzionatori in materia di lavoro e di legislazione sociale. Sono, infine, previsti flussi di comunicazione tra le autorità amministrative, l’autorità giudiziaria, il Prefetto e l’Inps, per garantire la completa informazione di tutti gli enti interessati.

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