La solidarietà nazionale secondo Moro e Berlinguer’

Anche la telefonata dela figlia di Moro nel corso del convegno che si è svolto a Gimigliano

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    Un gradito e inaspettato fuori programma  ha aperto i lavori del convegno “La politica del confronto e della solidarietà nazionale in Aldo Moro e Enrico Berlinguer” organizzato dalla locale Proloco in occasione del 40^ anniversario della morte dello statista  Aldo Moro. Al telefono a portare il saluto agli organizzatori ai relatori e al pubblico presente, Maria Fida Moro, figlia primogenita di Aldo Moro, la quale, ha voluto dapprima ringraziare per l’iniziativa e successivamente ha ricordato l’impegno per l’applicazione della legge n.206/2004 in favore delle vittime del terrorismo, «portiamo avanti una battaglia pacifica che cerca di equiparare alle innumerevoli vittime di terrorismo anche Aldo Moro. Sostenete il nostro appello firmando la petizione su www.salviamoaldomoro.it. Grazie per aver organizzato un evento che aiuta a tramandare la memoria di una persona straordinaria e luminosa, questo fa bene ad una comunità che si ritrova a discutere. Ricordo l’episodio dell’attentato a Berlinguer in Bulgaria – ha proseguito –  quando mio padre fece il possibile per farlo rientrare in Italia ed evitare sorte peggiore, anche lui obiettivo di uno stesso progetto. Credo nella forza dei più giovani che sono la voce profetica del nostro lavoro affinché abbiano soprattutto loro la possibilità di decidere meglio di come non abbiamo fatto noi».  Quel 9 maggio ’78 di colpo ritornò vivo e vicino  nella mente dei presenti Al tavolo dei relatori, allestito nella sala consiliare del palazzo municipale,  il prof. Angelo Falbo, il dott. Mario Arcuri e l’on. Arturo Bova. «Definirei per vari motivi stroncata più che incompiuta la stagione del dialogo Moro-Berlinguer – ha affermato Falbo – la Proloco ha cercato con coraggio, organizzando questo evento, di rompere l’apatia dei tempi, squarciare il disinteresse, il distacco e a ricondurci alla necessità di riprendere un colloquio comunitario».

    Arturo Bova ha ricordato gli aspetti del rinnovamento democratico di Enrico Berlinguer invitando i presenti a «studiare quella stagione perché ci aiuta a capire lo scenario attuale e a trovare punti di riferimento, valori e ideali che ci possano  guidare.  A distanza di 40 anni siamo qui a parlarne cercando di rendere fluide le loro idee soprattutto per le nuove generazioni, perché vale la pena ritornare alle ideologie e auspicare una classe dirigente che sia all’altezza della crescita sociale e politica del nostro Paese».

    «Da Maria Fida Moro – ha esordito Arcuri – abbiamo fatto nostro l’invito ad entrare nella dimensione umana di Aldo Moro, uomo dalla sana laicità che seppe imprimere la visione cattolica allo Stato e alla Costituzione, ragionando secondo coscienza e aprendo all’autonomia del cattolico rispetto alla Chiesa come presa di responsabilità verso la Chiesa stessa». Hanno animato il dibattito gli interessanti interventi dei presenti che hanno aderito anche all’appello di Maria Fida Moro. L’evento si è concluso con l’esibizione musicale di “Every breath you take” eseguito dall’orchestra Santa Cecilia dell’Istituto scolastico “Lamannis” di Gimigliano  diretta dal prof. Giuseppe Rotella.

     

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