Cosenza, Okereke e Tutino un’altra magica notte da Lupi

Quinto successo sul Trapani. Ora, avanti il prossimo

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    Cin cin Cosenza. La squadra di Braglia, festeggia il passaggio del turno, “bevendosi” il Trapani, stordito di gol e di gioco, per la quinta volta consecutiva. Sono ancora una volta il “fulmine” David Okereke e lo “scugnizzo” Gennaro Tutino, a mettere la qualificazione in cassaforte. Piero Braglia, sempre più “Re” Lupo di questo gruppo straordinario, fatto, prima che da calciatori, da uomini veri, mette in campo un Cosenza tutto grinta e concentrazione. Il credo tattico del tecnico toscano, è semplice. Far “sfogare” i padroni di casa e aspettare il momento opportuno per colpire. In campo, rientra dal primo minuto Pascali, (messo ko da un intervento duro e sostituito da Camigliano, ndc) Idda e Dermaku, completano la “diga” difensiva, a protezione di Saracco. Sulle fasce, con licenza di controllare le folate dei padroni di casa e “addormentare” il gioco trapanese, ci sono Corsi e D’Orazio. Palmiero e Bruccini e “regolano” il traffico in mezzo al campo. Mentre Mungo, ha i compiti di rifornire il micidiale duo. Che, ancora una volta, l’ennesima, non tradisce. Il Cosenza, non corre mai rischi. Il trapani spinge ma, non fa “male”. Il volto della partita, cambia nella seconda frazione di gioco. Il gol di Okereke è una “perla” di bravura, scaltrezza, sangue freddo e cinismo. Riviviamolo, come se fosse alla moviola. Il cronometro scandisce il 18’. Suona il rintocco della gioia. Il “colored”, ruba palla a centrocampo, approfittando di un retropassaggio errato dei padroni di casa. Come un velocista, “s’impossessa” della fascia. Elude gli avversari, e da poco fuori l’aria, prende la mira. Che botta. Imprendibile. Furlan è battuto. Il settore ospiti, colorato di rossoblù, esplode di gioia. E’ l’apoteosi. E’ il gol della sicurezza, è il tiro che porta ai quarti. Okereke, non smette di correre. La squadra lo circonda. Tutti si godono il “gioiello” di gennaio, arrivato dallo Spezia. Arrivato, per mettere la sua firma su un’impresa. Calori corre ai ripari. Prova a ridisegnare la sua squadra. Cambio modulo e disposizione tattica. Ma, contro questo cinico Cosenza, ogni nuovo accorgimento tattico è fallimentare. Al 25’, Okereke, fasciato in testa, con un turbante che ne esalta, ancor di più, l’istinto killer, lascia il campo, sostituito da Perez. L’ex centravanti dell’Ascoli, mette la sue esperienza e i suoi piedi, al servizio dei compagni. Il Cosenza, domina. Il Trapani, è stordito. E’ peggio di un ubriaco. Strano per una squadra che, ironia della sorte, è rappresentativa di quella stessa citta, famosa per essere la più “stellata” d’Italia, in fatto di vini. Il calcio è strano, il destino, lo è di più. Passano i minuti e il Cosenza, si fa un altro “sorso”. E’ il 33esimo. Tutto nasce ancora da un errore dei padroni di casa. Corsi, si fionda sulla sinistra, Tutino, con un movimento tanto veloce, quanto efficace, chiede palla. Il capitano, gli serve un assist sulla testa. Va solo depositato in rete. Golllllllllll. Lo “scugnizzo” fa ballare tutto il settore ospite. Braglia, preserva i suoi uomini. Sono necessari per altre “battaglie”. Fisiche e psicologiche. Palmiero, Mungo e D’Orazio, lasciano il posto a Loviso, Calamai e Ramos. Scocca il 45’. La lavagnetta luminosa, segna 4’ di recupero. Il Trapani in campo, non c’è più. C’è solo il Cosenza. Che Cosenza. Che magico Cosenza.

    Carmine Calabrese

    Daniela Santelli

    Foto dal sito ufficiale del Cosenza Calcio

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