Catanzaro, applausi per il Colombo ‘dissacratore’ della compagnia Ragazzi di Mu

Al Comunale la scuola di teatro di Enzo Corea tra lampi di comicità, citazioni colte, farsa e dramma.  Una lettura di fenomeni storici per nulla estranei al mondo attuale

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    È andata in scena lunedì 28 al Teatro Comunale, con grande successo di pubblico e critica, la più recente produzione teatrale di Edizione Straordinaria. ‘Di come Cristoforo Colombo non scoprì le Indie, ma Pasquale Gargiulo trovò un posto di lavoro’ è il titolo “wertmulleriano” scelto dalla premiata ditta Corea-Corapi per la Compagnia dei Ragazzi di Mu, con lo scopo di offrire al pubblico il consueto punto di vista ironico e dissacratore su una delle più classiche avventure dell’immaginario del Vecchio Mondo. A farne le spese, in un certo senso, l’eroe della scoperta dell’America – la cui memoria peraltro non vive certo tempi felici – designato dalla Storia come scopritore di terre sconosciute per una di quelle straordinarie coincidenze che trasformano la follia in genio.

    Per gli autori l’occasione di trattare un tema anche spinoso, che evoca persino atrocità e genocidi, in modo leggero ed esilarante, mettendo a confronto il paradosso di un mondo “civile” che con barbarie e avidità viene a contatto con un mondo “barbaro” estremamente più evoluto. A introdurre il racconto la voce fuori scena di uno spassoso Francesco Colella, attore catanzarese di caratura internazionale nato nell’ambiente di Edizione Straordinaria. Poi prende il via una sarabanda di quadri esilaranti nella quale europei ignoranti si confrontano con indigeni che parlano un idioma incomprensibile ma conoscono tutte le lingue. Tra lampi di comicità, citazioni colte, farsa e dramma, traspare spesso una sapiente lettura di fenomeni storici per nulla estranei al mondo attuale. Così tocca ai giovanissimi attori mostrarci tra una risata e l’altra quale sia la civiltà e quale sia la barbarie. Quanto sia dirimente la conoscenza dell’altro per una società meno conflittuale è simbolicamente rappresentato dal personaggio-chiave dello spettacolo, il napoletano Pasquale Gargiulo che – disoccupato in patria – sceglie di restare nel Nuovo Mondo, lasciando che al posto suo tornino in Europa pomodori, peperoncini, mais, patate e un ananasso.

    A stupire ancora per la giovane età il talento e il dinamismo delle attrici e degli attori della Scuola di teatro “Enzo Corea”, diretti da Salvatore Emilio Corea e Claudia Olivadese per l’organizzazione di Pasquale Rogato. Nei panni degli europei CristoforoColombo- Giorgia Torcia e i suoi sgherri Alonso Vega des Ronciballes-Chiara Impresa, Pasquale Gargiulo-Ludovica Romani (che ha recitato col gesso, per un imprevisto avvenuto durante le prove), i Marinai della Santa Maria Johao-Matteo Mancuso (al debutto), Francisco-Silvia Pisanti (al debutto), Carlos-Giorgia Teti. Nei panni degli indigeni la sentinella Kaum-Maddalena Savio, il traduttore simultaneo Europa-Lucrezia Petitto, lo Stregone Arì-Massimiliano Rogato, il Sacerdote Arò-Andrea Benefico (l’eclettico), il Sacertdote Arà-Giuseppe Bruno, l’indigeno Ego-Giorgia Longo, l’indigeno Tashù-Chiara Tassone, l’indigeno Tucchedici-Martina Minniti. Gli altri marinai sulle caravelle, simboleggiate da spettacolari effetti in una scenografia minimale arricchita dall’opera del grafico Simonluca Spadanuda, Giacomo Leopardi-Asia Leonardi, agente segreto CR7-Vincenzo Balbi, marinai della Nina e della Pinta-Letizia Pullano, Azzurra Palmisani, Alessandra Costantino, Vittorio Andreucci.

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