Malattia del fegato, oggi è il #NASHDay

Giornata internazionale per la sensibilizzazione al problema 

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    Oggi 12 giugno si celebra in tutto il mondo la prima giornata internazionale della NASH, organizzato dal “NASH Education program”, un’organizzazione indipendente che ha lo scopo di sensibilizzare su questa diffusa malattia del fegato. Sui social networks è possibile seguire l’evento attraverso l’hashtag #NASHDay. La steatoepatite non alcolica, in inglese nonalcoholic steato-hepatitis da cui l’acronimo NASH, è una condizione caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato, con conseguente danno d’organo che può evolvere fino alla cirrosi. Il suo sviluppo può essere determinato da fattori genetici, ma soprattutto è legato ad una dieta caratterizzata dai cosiddetti “cibi spazzatura”, ricca cioè di zuccheri e grassi. Si calcola che in Italia siano affetti da NASH circa 1 milione di persone ed ogni anno registriamo 100mila nuovi casi. Dati che sono destinati a crescere, specie in regioni come la Calabria, a causa dell’aumento dell’obesità compresa quella infantile e delle malattie metaboliche come il diabete mellito. Una recente stima indica infatti che a partire dal 2020, la steatoepatite non alcolica sarà la prima causa di trapianto di fegato nel mondo. Per prevenire e curare questa malattia, fondamentale è il ruolo della prevenzione e di un corretto stile di vita, che si deve tradurre in una sana alimentazione, dove l’uso della dieta Mediterranea è fortemente consigliato, in associazione ad un aumento dell’attività fisica quotidiana. A questo proposito proprio il nostro gruppo di ricerca, da anni è impegnato nello studio del ruolo protettivo svolto dalla dieta Mediterranea sulla steatosi epatica e sulle patologie su base metabolica.

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