‘Sprazzi’: il Sud, il dolore, l’amore nelle poesie di Rosa Anna Giovinazzo

La delicata poesia di un'insegnante di Cinquefrondi. Trapelano passione per la vita, la politica, la società, per le persone che stanno accanto

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     La poesia del silenzio. E’ quella di Rosa Anna Giovinazzo, poetessa calabrese che nel suo ultimo lavoro intitolato ‘Sprazzi’ (ed. Mediterraneo) ripropone il suo modo originale di raccontare il mondo in versi. Poche pennellate per ogni microcosmo, fatto o personaggio. La Giovinazzo, insegnante di liceo, vive a Cinquefrondi (Rc), ai piedi dell’Aspromonte, e dal suo rifugio domestico indaga realtà vicine e lontane, raccontandole con liriche brevi che paiono sbuffi di vapore, lampi di realtà, punti di vista alternativi. La Giovinazzo punta emarginazioni e sofferenze, fenomeni sociali nuovi. Il dolore di chi aspetta un lavoro che non arriva, esistenze che sembrano perdersi nel tempo. C’è in queste pagine l’amore per chi è in difficoltà, la compassione per chi perde il passo, l’amore e la morte; e lo sguardo pieno di stupore di chi, abituata a trattare con i ragazzi, esplora animi inquieti, colmi di sogni speranze e illusioni. In un mondo avvolto dal rumore e dal bombardamento mediatico, dalle urla dei social e dalla maleducazione, la Giovinazzo si muove in punta di piedi, immortala piccole scene di vita minore, e lancia messaggi senza definirli compiutamente, lasciando al lettore di farsi un’idea. Liriche brevi, quasi un soffio. Niente rime facili e piagnistei da clichè meridionale. La Giovinazzo ha passione per la vita, la politica, la società, per le persone che ha accanto. Ha pena per ingiustizia e malvagità, ha nostalgia della felicità, cerca l’amore e la gentilezza. Poesie lievi, quasi schizzi di vita nero su bianco. E’ la poesia del silenzio di Rosa Anna Giovinazzo.

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