Un po’ di giallorosso al Mondiale: Kamara indimenticabile del Senegal

Chiamato dalla Fifa per aprire la sfida d'esordio del Senegal contro la Polonia di Milik che in corso di svolgimento

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    C’è del giallorosso al mondiale di Russia e questo pomeriggio ha conquistato nuovamente la scena allo Spartak Stadium di Mosca: è Joe Kamara, tra gli indimenticabili della storia del Catanzaro calcio, chiamato dalla FIFA per aprire la sfida d’esordio del Senegal contro la Polonia di Milik, Zielinski e Lewandowski. L’ex attaccante delle aquile, da sempre legato alla città e ai suoi colori, è sceso in campo quest’oggi prima del match tra biancorossi e leoni d’Africa per parlare da ambasciatore del pallone e salutare i tanti tifosi sulle gradinate.

    TRA LE GLORIE DEL CALCIO – In precedenza Kamara era stato invitato al mondiale di Russia per partecipare, insieme ad altre leggende del calcio di tutti i tempi, ad un torneo ad otto squadre dedicato alle varie confederazioni abbracciate dalla competizione FIFA: alla guida della CAF, sua federazione d’appartenenza, l’ex punta giallorossa ha conquistato la medaglia d’oro mettendo a segno anche tre reti nei match giocati nell’immediata vigilia dell’avvio del campionato ufficiale. Dal campo alla tribuna, poi, per assistere alla cerimonia di inaugurazione della kermesse insieme a Maradona, Ronaldo, Stankovic e al presidente FIFA Infantino, e da qui di nuovo a Parigi per commentare le fasi del torneo iridato dai microfoni della francese Canal+.

    UN NUOVO INVITO – Ma all’ombra della Torre Eiffel, l’ex attaccante delle aquile – che ha anche partecipato all’elezione della sede per i mondiali del 2026 – non ha avuto nemmeno il tempo di disfare le valigie visto che un nuovo invito, questa volta nelle vesti di ambasciatore del Senegal, gli è stato fatto recapitare direttamente dalla federazione internazionale. Un onore, per lui. Qualche ora di aereo e poi eccolo lì, il “Joe” di Catanzaro con le aquile nel cuore: intento a passeggiare in una cornice mondiale e a ricordare a tutti quanto bello sia il calcio visto con gli occhi della passione. Quella senegalese, certo, ma anche un po’ quella giallorossa della quale resta ugualmente ambasciatore.

    Gianfranco Giovene

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