Il Jazz ‘contaminato’ di Raul Colosimo e la magia dello Scolacium

Nuovo appuntamento con la musica nell’ambito del festival Armonie d’Arte di Chiara Giordano

Più informazioni su


    Di Giulia Zampina

    Ci sono luoghi che fanno rima con magia. Ci sono situazioni che possono portarti in mondi molto lontani, del passato o del presente, quattro accordi musicali che ti raccontano di Giamaica, America e Calabria nello stesso momento, abbattendo i limiti geografici e creando l’ampio spazio mentale che solo la musica e l’arte in genere consentono di coltivare e percorrere. Tutto questo ieri sera è accaduto al parco Scolacium, nell’ambito del programma del Festival Armonie d’Arte diretto da Chiara Giordano.

    Nell’atmosfera frizzante ed incantevole di una sera di fine agosto, con lo sfondo la Basilica Normanna hanno risuonato tutto intorno, oltre alla naturale musica del vento tra gli ulivi le note di Raul Colosimo, che con i suoi compagni di viaggio ha accompagnato il pubblico, purtroppo non numeroso come l’appuntamento avrebbe meritato (il jazz rimane spesso un genere non troppo popolare), in un viaggio molto femminile.

    Dentro e fuori, Figghia mia, La donna del faro, Zanzara e per finire le “forme” generose di donna Rosina sono stati alcuni dei pezzi che il musicista catanzarese, affermato artista del genere in Francia ed eclettico polistrumentista ha suonato senza sosta, rompendo gli schemi del jazz classico contaminandolo con altri ritmi e con la partecipazione del pubblico. Ci sono luoghi che fanno rima con magia e viaggi che si possono compiere senza andare troppo lontano.

    Più informazioni su