Cisl: ‘Ospedale Mater Domini, regole violate e poca trasparenza’

Il segretario regionale Cisl medici: 'Il management non ottempera ad importanti norme. Ribadiamo il ricorso all’autorità giudiziaria a fronte di decisioni penalizzanti per la categoria dei medici' 

Più informazioni su


    ‘Mentre la Calabria non riesce a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria a causa della riduzione dei servizi per la salute ed il blocco del turnover del personale, in qualche azienda sanitaria il management disconosce il rispetto di alcune regole e della trasparenza in certe procedure’. Ad affermarlo è il segretario regionale di Cisl Medici Nino Accorinti.

    ‘Nell’azienda  ospedaliero universitaria Mater Domini di Catanzaro – prosegue –   dove non è stato assolutamente applicato il processo di rinnovamento del modello organizzativo previsto dalle leggi di riforma della sanità, il management non ottempera alle richieste di applicazione di istituti contrattuali quali le funzioni di sostituzione e la rideterminazione corretta dei fondi, di informazioni sugli incarichi attribuiti in sostituzione di personale assente avente diritto alla conservazione del posto di lavoro.

    Non vengono perfino rispettati gli accordi sottoscritti, in particolare  – affermano da Cisl Medici – sull’importo dell’indennità di reperibilità erogata nella misura stabilita fino al mese di marzo 2018, con danno alla categoria dei dirigenti medici i quali si vedono decurtati spettanze retributive rimessi alla contrattazione decentrata. La stessa proposta aziendale di attribuire le risorse del trattamento incentivante nel mese di giugno è stata disattesa da una direzione irrispettosa delle stesse sue dichiarazioni ed assicurazioni. Ancor di più la gestione risulta inadempiente se si considera la mancata rivalutazione dei fondi contrattuali che, come rappresentato dalla stessa amministrazione, nel 2017 – e ragionevolmente ancor di più sarà nel 2018 – presentano una “diseconomia” dovuta alle stabilizzazioni ed alle assunzioni, ma anche al personale che era stato assunto in sostituzione poi rimasto in servizio ed adesso perfino ai comandati.

    Né si può giustificare la vigenza di una norma che impedisce l’incremento dei fondi in quanto è di palese evidenza che in assenza della loro rideterminazione, come prevedono i contratti nazionali, non si può pretendere di retribuire il personale con le stesse risorse calcolaste per un numero inferiore di dipendenti e di servizi. La inidonea gestione dell’ufficio del personale nella costituzione dei fondi della dirigenza medica si era rivelata tale già nel 2010 quando la direzione generale pro-tempore – che è la stessa della vigente – aveva dovuto nominare un consulente esterno dipendente dell’Asp di Catanzaro, retribuito con circa 12 mila euro.

    E’ confermato invece dalle norme contrattuali che il finanziamento dei fondi per l’incremento della dotazione organica debba avvenire a carico del bilancio dell’azienda. Perché ciò non viene attuato? L’assenza di trasparenza, poi – sottolinea il sindacato – sfiora l’inverosimile. Basta consultare il sito dell’azienda per verificare che nel caso di diverse assunzioni, delibere n. 511/521/582 ed altre del 2018, non vengono indicati i nominativi dei medici da reclutare mentre della delibera del 29 giugno 2018 relativa al bilancio 2017 vi è solo il frontespizio. La inadeguatezza gestionale è palese. In merito, non si comprende per quali oscuri motivi l’azienda è priva da diversi anni di un direttore amministrativo che, tra l’altro, dovrebbe sovraintendere all’applicazione corretta delle norme contrattuali. La Cisl Medici – concludono – stigmatizza quanto si sta verificando nell’azienda Mater Domini e ribadisce il ricorso all’autorità giudiziaria a fronte di decisioni penalizzanti per la categoria dei medici. Non si possono realizzare condotte in contrasto con le norme specie da coloro che dovrebbero avere come obiettivo il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’organizzazione dei servizi sanitari destinati alla collettività’. 

    Più informazioni su