Stangata sul Cosenza: il Verona vince e sorride (e insieme a lui ridono in tanti)

Arriva lo 0-3. Domani si gioca a Padova. Bisogna tornare subito alla vittoria

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    di Carmine Calabrese

     

    Tutto in un giorno. La tanto temuta decisione del giudice sportivo, è arrivata. Come uno tsunami, il verdetto della (in)giustizia sportiva, s’è abbattuto sul Cosenza. La gara dello scorso 1 settembre, non disputata contro il Verona, costa ai rossoblù lo 0-3 a tavolino. Un verdetto che “punisce” una città, una tifoseria, una squadras. Un verdetto che, deve essere, obbligatoriamente, metabolizzato in fretta. Domani pomeriggio, infatti, il Cosenza, scenderà in campo contro il Cittadella. E, alla luce di questo verdetto, il Cosenza ha l’obbligo, mentale e fisico, di fare risultato. L’unico punto, quello conquistato ad Ascoli, è l’unica certezza. A Padova, servirà una gara perfetta, contro il Cittadella, servirà un Cosenza tutto cuore, grinta e determinazione. Servirà una squadra che metta in campo, tutta la giusta cattiveria agonistica e tutta la necessaria spinta d’autostima. Mister Braglia, vecchio conoscitore del calcio, dovrà lavorare più sulla testa che sulle gambe dei suoi giocatori.

    Per la trasferta di Padova, il tecnico toscano ha tutti a disposizione. I Lupi, visti in campo, nel doppio confronto dello scorso week end (vittoria a Matera, con maniero e Di Piazza mattatori; bis a Brindisi contro la Virtus Francavilla, messa ko da Perez, ndc) devono mettere lo stesso spirito contro i veneti. Ora, ci sono punti in palio. Punti pesanti. Tornando alla notizia di giornata, non solo, il Cosenza, viene anche punito con 3mila euro di multa.

    Il provvedimento, emesso pochi minuti fa, dal giudice Emilio Battaglia, recita testualmente: “Letto il rapporto dell’arbitro, unitamente alla allegata riserva scritta di reclamo effettuata dalla Società Hellas Verona e al supplemento di rapporto, documenti in cui si evince che è indubbia l’impraticabilità del terreno di giuoco, per come risulta dal rapporto e dal supplemento di rapporto dell’Arbitro, dai quali emerge che la gara in oggetto non è stata disputata in quanto ‘non sussistevano le condizioni per garantire l’incolumita’ fisica dei partecipanti all’incontro, a causa delle condizioni del terreno di gioco in alcune zone dello stesso’ e considerato che le precarie condizioni del terreno di giuoco, tali da non consentire il regolare svolgimento della gara del 1° settembre 2018, erano a conoscenza della Soc. Cosenza, per come emerge dall’esame di vari documenti”. Un verdetto, pesante. Anche se, la paura dello 0-3, era stata già ampiamente messa in conto.

    Le appassionate argomentazioni difensive, avanzate dal Cosenza Calcio, per il tramite dell’avvocato Chiacchio, tra i massimi esperti di giustizia sportiva, non sono servite a nulla. Sono state rese deboli ed inefficaci, dal referto della “giacchetta” di Imperia, l’arbitro Piscopo che, alle 18:30 dello scorso 1 settembre, diede il suo parere negativo per la disputa della gara. Non una gara qualunque. Cosenza-Verona, infatti, non era solo la partita di cartello della seconda giornata di campionato, era anche l’esordio dei Lupi nel nuovo “tempio” del Marulla. Un esordio non giocato. Un esordio, “sporcato” da accuse, polemiche, veleni che sono andate oltre il calcio.

     

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