Assegnazioni sedi servizi assistenti giudiziari, interrogazione Ferro

Dopo l’assunzione degli 800 vincitori il Ministero della giustizia ha disposto la copertura di ulteriori 600 posti utilizzando la graduatoria dello stesso concorso, e per l’assegnazione della sede di servizio si è proceduto in ordine di graduatoria...

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    Il deputato di Fratelli d’Italia on. Wanda Ferro ha rivolto una interrogazione al ministro della Giustizia e al ministro della Pubblica amministrazione per chiedere di porre rimedio in breve tempo alla incresciosa situazione che si è venuta a determinare rispetto alla scelta della sede di servizio per gli idonei al concorso per assistente giudiziario. Dopo l’assunzione degli 800 vincitori, a gennaio di quest’anno, infatti, il Ministero della giustizia ha disposto la copertura di ulteriori 600 posti utilizzando la graduatoria dello stesso concorso, e per l’assegnazione della sede di servizio si è proceduto in ordine di graduatoria, garantendo priorità agli 800 vincitori, mentre i 600 idonei effettuavano la scelta della sede di servizio tra le sedi residuate. Senonché nel marzo 2018 il Ministero pubblicava l’elenco delle sedi disponibili e il calendario delle convocazioni per la scelta delle sedi e la firma del contratto individuale di lavoro da parte di ulteriori 1.024 idonei del concorso, ma nell’elenco delle sedi disponibili erano inserite ulteriori e diverse sedi rispetto a quelle riportate nel precedente elenco. “E’ dunque evidente – spiega l’on. Ferro – che i soggetti collocati in graduatoria tra i primi 600 idonei si sono visti pregiudicato, a seguito della pubblicazione di due diversi elenchi di sedi disponibili, il loro legittimo interesse a scegliere la sede di servizio tra tutte quelle disponibili e tra tutte quelle non ancora occupate da coloro che li avevano preceduti in graduatoria, cosicché, ad oggi, chi occupava una posizione più bassa in graduatoria ha avuto possibilità di optare per una sede di servizio più prossima alla propria residenza; è evidente, dunque, la lesione di legittimi interessi dei vincitori e degli idonei, atteso che i provvedimenti adottati dal Ministero mancano, in primis, di ragionevolezza oltre che, chiaramente, di trasparenza, ledendo altresì il principio meritocratico”.

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