‘Dissesto idrogeologico, Regione chiede fondi e non spende ciò che ha’

Il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro e i consiglieri regionali Fausto Orsomarso e Alessandro Nicolò: 'Che fine hanno fatto i 320 milioni stanziati nel luglio 2017? E gli oltre cento milioni dell'Apq? E tutti gli altri fondi ancora?'

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    “Il presidente Oliverio continua a chiedere risorse al governo centrale, ma sugli interventi di salvaguardia del suolo e di mitigazione del rischio idrogeologico la Regione Calabria ha dimostrato di essere il vero collo di bottiglia che impedisce l’avvio di quei lavori che servirebbero a mettere in sicurezza buona parte del territorio”. E’ quanto affermano il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro e i consiglieri regionali Fausto Orsomarso e Alessandro Nicolò, che esprimono il proprio cordoglio per le vittime della tragedia di San Pietro Lametino. “Per non lasciare lettera morta le parole della presidente del Senato Casellati – proseguono i rappresentanti di Fratelli d’Italia – serve sì un piano di intervento straordinario del governo, che però non si può limitare allo stanziamento di risorse, ma deve prevedere una accelerazione delle procedure che garantisca la rapida esecuzione degli interventi e la legalità nell’affidamento dei lavori, scongiurando il rischio di infiltrazioni, ad esempio attraverso il coinvolgimento delle Prefetture in stretto raccordo con gli enti locali. E’ evidente che la Regione è del tutto inefficiente sul tema del contrasto al dissesto idrogeologico. Finora le sole risorse spese sembrano essere quelle per la nomina di un tecnico esterno quale soggetto attuatore, mentre non si conosce il destino dei 320 milioni stanziati per 165 interventi con la delibera del 31 luglio 2017 (per richiamare la segnalazione del consigliere Guccione), mentre restano ancora da utilizzare oltre cento milioni di euro della vecchia programmazione Apq Difesa del suolo (sempre Guccione), e in definitiva non si conosce lo stato di avanzamento dei lavori per la messa in sicurezza del territorio finanziati nel 2016 attraverso il Patto per la Calabria con 1 miliardo e 661 milioni di euro (questa volta è la Cgil di Catanzaro). Insomma è evidente che è inutile lo stanziamento di nuove risorse se poi queste devono bloccarsi negli uffici della Cittadella, mentre i Comuni e le Province, soffocati dai tagli lineari, non riescono ad effettuare quegli interventi di manutenzione del territorio e della rete stradale interna che sono indispensabili per scongiurare i disastri e le tragedie umane come quelle che hanno segnato la Calabria in questi giorni. Senza dimenticare che l’avvio degli interventi di messa in sicurezza del territorio comporta la messa in moto di una significativa economia: lavoro per professionisti e imprese. Per questo – concludono –  sarebbe più utile destinare ad urgenti ed immediati investimenti sulla mitigazione del rischio idrogeologico una parte di 10 miliardi che il governo ha stanziato per il reddito di cittadinanza, ottenendo il duplice effetto di creare lavoro vero e non assistenzialismo, ma anche di garantire la sicurezza dei cittadini e l’economia di un territorio che è stato messo in ginocchio dal maltempo e dell’incuria”.

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