Grande lirica al Politeama: un Don Giovanni tra modernità e tradizione

Opera completamente autoprodotta, con regia e interpreti di primo livello, professionisti del San Carlo di Napoli e del teatro dell’Opera di Roma, tanti talenti e maestranze della città coinvolti sul palco

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    Sarà un “Don Giovanni” moderno nel racconto, ma fedele alla sua impostazione originale. L’opera lirica di Mozart che domenica sera inaugurerà la stagione del Teatro Politeama è una sfida in tutti i sensi. Completamente autoprodotta, con regia e interpreti di primo livello, professionisti del San Carlo di Napoli e del teatro dell’Opera di Roma, tanti talenti e maestranze della città coinvolti sul palco. A presentarne i dettagli sono stati i vertici della Fondazione e il cast artistico dalle cui voci è emerso l’affiatamento proprio di chi fa del lavoro di squadra il proprio credo. Il sindaco Sergio Abramo ha voluto ringraziare, in primis, chi ha permesso la realizzazione della serata, la famiglia Colosimo: “Sarà l’occasione per ricordare la figura di Giovanni Colosimo, imprenditore che per tanti anni è stato vicino al teatro e che ci ha permesso di inserire l’opera lirica nel cartellone. Il cda del Politeama è riuscito a dare continuità al percorso tracciato da Mario Foglietti e oggi la città può considerarsi davvero frizzante dal punto di vista culturale”.

    Il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, ha evidenziato gli sforzi fatti per “la produzione di un’opera che è anche esempio di apertura verso il territorio di una realtà solida e duratura come quella del Politeama”. Il direttore generale Aldo Costa ha, quinti, puntualizzato che “a fronte delle fondazioni lirico-sinfoniche che godono di grandi risorse, il nostro teatro sta costruendo le basi per raggiungere tali requisiti e fare del Politeama una struttura in grado di vivere tutto l’anno con l’imminente avvio dei corsi preaccademici del Conservatorio musicale”. Il sovrintendente Gianvito Casadonte ha espresso la propria soddisfazione nel “vedere tante figure del territorio, tra scuole di teatro e danza, coinvolte nella produzione, sotto la guida del maestro Luciano Cannino, nel ricordo del mecenate Giovanni Colosimo”.

    Lo stesso Casadonte ha rivelato che domenica sera forse arriverà un ospite d’eccezione, la star Matthew Modine. Cannito ha quindi presentato il “suo” Don Giovanni: “C’è una visione contemporanea della simbologia dell’opera se consideriamo l’attualità legata a Weinstein a Me Too. L’opera resta, però, federe all’originale a oltre 230 anni dalla prima rappresentazione. Si tratta di un titolo che oggi è il terzo più rappresentato al mondo, mai uscito dal repertorio. A dirigere l’orchestra filarmonica della Calabria sarà il maestro Marcin Nalecz Niesiolowski che ben incarna lo spirito mitteleuropeo. La presenza di voci e interpreti straordinari mi ha consentito, inoltre, di donare un valore aggiunto in quello che è stato un vero miracolo produttivo”. Punta di diamante del cast è il baritono Carlo Colombara, nei panni di Don Giovanni, che ha sottolineato “l’opportunità avuta nel poterci esprimere liberamente”. A fargli eco il basso Marco Camastra, che interpreta Leporello, e che ha messo in risalto “l’armonia di tutti i protagonisti, ingrediente fondamentale per un’opera corale interpretata con rigore e tradizione”. Pensiero ribadito anche dal soprano Renata Vari – sua collega sul palco sarà Joanna Parisi – “finalmente contenta di poter vestire i panni di una donna di fine ‘700”. A completare la squadra di attori e cantanti presenti in conferenza stampa il calabrese Alessandro D’Acrissa, Eugeniy Stanimirov, Maria Francesca Mazzara e Francesco Baiocchi.

    Domenico Iozzo

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