Aemilia, liberati gli ostaggi: tutti incolumi

Il comandante dei carabinieri reggiani ha parlato di "lunghe telefonate per stabilire un dialogo"

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    In seguito ad una irruzione dei carabinieri Francesco Amato, che da questa mattina teneva in ostaggio quattro persone in un ufficio postale, è stato bloccato e portato fuori. Poco prima aveva rilasciato due ostaggi. Alla vista dei militari che portavano fuori il condannato di Aemilia, c’è stato un applauso delle persone presenti Sono tutte incolumi le quattro donne tenute in ostaggio da Amato, condannato nel processo Aemilia. Inizialmente gli ostaggi erano cinque, ma una cassiera di 54 anni era stata rilasciata quando si era sentita male ed era stata soccorsa dal 118.

    “Ha aperto la porta lui, ha fatto uscire gli ostaggi e si è consegnato”. Così il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, colonnello Cristiano Desideri, ha ricostruito parlando coi giornalisti il momento in cui Francesco Amato si è arreso. Cosa lo ha convinto? “Il tempo, la pazienza e il dialogo coi negoziatori, che gli hanno fatto capire che non avrebbe potuto ottenere quello che chiedeva”. Il comandante dei carabinieri reggiani ha parlato di “lunghe telefonate per stabilire un dialogo” e ha ribadito come il sequestratore si sia “lentamente convinto che l’unica soluzione era consegnarsi”. Il colonnello Desideri ha confermato che il sequestratore aveva un coltello da cucina con lama di circa 25 centimetri. Da parte dell’uomo, ha detto, “non c’è stato nessun ultimatum, ma aveva un’arma con cui teneva sotto controllo queste persone”. (Ansa) 

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