Presidente di Confindustria: questione meridionale non si risolve con reddito cittadinanza

Boccia a Reggio: "Chiediamo un bagno di realtà, zero demagogia e, semmai, una pedagogia formativa che faccia da base ad un grande piano di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro"

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    Si è celebrato nel salone conferenze di Confindustria Reggio Calabria l’atto finale dell’assemblea pubblica di Unindustria Calabria che ha registrato la presenza del presidente nazionale degli Industriali, Vincenzo Boccia. In una sala gremita, il numero uno di Viale dell’Astronomia ha affrontato i temi della crescita e dello sviluppo che interessano da vicino la Calabria con particolare attenzione alle questioni di stringente attualità legate agli investimenti, alla legalità, alle infrastrutture e alla governnace del territorio.
    All’iniziativa, da titolo “Crescite. Dalla visione al progetto” i cui lavori sono stati coordinati dal direttore di Unindustria Calabria, Rosario Branda, hanno preso parte oltre al presidente nazionale degli Industriali, Natale Mazzuca, presidente di Unindustria Calabria, Giuseppe Nucera, presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, sindaco Città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Reggio Calabria-Bova e Roberto Musmanno, assessore regionale alle Infrastrutture.

     

     

    “Rivolgo un sentito ringraziamento alla territoriale di Reggio e un plauso all’impegno del presidente Nucera – esordito così Boccia –  L’amore per il territorio è precondizione essenziale per lo sviluppo. Amore di coerenza che non guarda alla fuga dal territorio come unica via. Occorre al contrario superare pregiudizi e preconcetti senza ignorare criticità e problemi, ponendo al centro le persone, la voglia di svolgere un ruolo civile, essere ponte tra interessi delle imprese e interessi del Paese. Il vecchio comitato Mezzogiorno di Confindustria era lo specchio del Paese, ovvero di un modo di affrontare i problemi secondo la logica di “genere”. Al centro semmai bisogna porre i temi strategici: a cominciare dalle infrastrutture che sono il metro della visione che si vuole dare al Paese. Più lavoro, più crescita e meno debito, è questa la rotta che abbiamo indicato alla politica prima delle elezioni. Il Governo non risolverà la questione meridionale con il reddito di cittadinanza. Occorre aprire i cantieri, investire in infrastrutture, ripartire dalle grandi opere, utilizzare gli oltre 20 miliardi di risorse disponibili che da soli genererebbero 400mila posti di lavoro, con opere per oltre 100 milioni. Solo la Tav genera circa 50mila posti di piena occupazione. In Calabria il reddito di cittadinanza non ha alcun senso. Chiediamo un bagno di realtà, zero demagogia e, semmai, una pedagogia formativa che faccia da base ad un grande piano di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro”.

    Falcomatà: “La visita del presidente Boccia è per noi motivo d’orgoglio ed è anche il segno dell’attenzione di Confindustria nazionale nei confronti di Reggio. La Città metropolitana ha emesso i primi vagiti ma ha ancora il motore ingolfato anche in ragione delle criticità della legge istitutiva che demanda la questione delle deleghe alla contrattazione con il livello regionale. Le sorti del nuovo livello di governance interessano da vicino le dinamiche economiche e produttive e il dibattito, in tal senso, deve coinvolgere tutti gli attori sociali. Sono tante le opportunità che il nostro territorio deve poter cogliere, basti pensare al rilancio di Gioia Tauro e alla Zes che deve diventare un fattore attrattivo di nuovi investimenti e al più importante segmento della nostra economia, ovvero il turismo e tutto l’indotto che gravita intorno ad esso. Serve, inoltre, chiarezza anche sul fronte della governance del territorio e il 22 sarò a Roma come delegato Anci per aprire un confronto sulla necessità di realizzare un’unica Autorità portuale dello Stretto, con sede a Gioia Tauro, che ricalchi i piani di sviluppo pensati con la Zes, superando l’assurda spaccatura proposta dal Governo nazionale che, negandosi perfino al confronto istituzionale, ha inspiegabilmente diviso il territorio Metropolitano in due diverse Authority”.

    Nucera: “Stiamo portando avanti un’azione capillare su tutto il territorio reggino a stretto contatto con aziende e maestranze per monitorare problematiche e potenzialità. In questa provincia esistono realtà del tessuto produttivo in grado di sostenere la crescita economica e l’occupazione. Lavoriamo per far conoscere fuori dai confini regionali le opportunità che il nostro territorio offre. In questa direzione abbiamo avviato un dialogo con le territoriali del Nord di Confindustria con l’obiettivo di far conoscere agli imprenditori gli strumenti agevolativi che favoriscono gli investimenti nel Sud e in particolare in Calabria. La nostra regione, tuttavia, paga un prezzo altissimo in termini di appeal a causa di un’immagine negativa che ancora la accompagna. Serve in tal senso una diversa narrazione del territorio, anche in sinergia con le istituzioni regionali, che metta in luce gli sforzi compiuti sul fronte della lotta alla ‘ndrangheta che in questi anni ha ricevuto colpi durissimi grazie al lavoro straordinario di magistratura e forze dell’ordine ai quali va il nostro ringraziamento. E’ necessario, inoltre, un intervento incisivo su Gioia Tauro, in grado di fare chiarezza sul sistema di governance che ha urgente bisogno di una gestione ordinaria e strategica. Alla Regione rinnoviamo l’appello a intervenire anche sul Corap affinché sia messo nelle condizioni di agire sulle aree industriali e sui distretti produttivi che sono in gravissima sofferenza. Non ultima, la questione infrastrutture: l’avvio dei nuovi collegamenti ferroviari dal gateway di Gioia Tauro è una buona notizia ma resta ancora tanto altro da fare. A cominciare dalla Bovalino-Bagnara che rappresenta un’opera strategica per il rilancio delle aree interne”.

    Mazzuca: “Vincenzo Boccia che sta guidando con autorevolezza e lungimiranza la nostra Associazione, e il fatto che sia tornato in Calabria per la quarta volta nel corso dei primi tre anni da Presidente di Confindustria è il segno di una condivisione profonda delle problematiche che attraversano ed investono il nostro territorio, una evidente testimonianza di stima ed apprezzamento per l’azione di Unindustria Calabria, per gli imprenditori calabresi, per la loro storia e per il senso di dignità con cui portano avanti le loro aziende pur con tante difficoltà. Nel porto di Gioia Tauro prosegue il calo del movimento di container. Secondo i dati dell’Autorità portuale, nei primi nove mesi dell’anno il traffico è diminuito di circa il 6% rispetto al corrispondente periodo del 2017. Nel settore delle costruzioni, purtroppo, la fase negativa non si è ancora interrotta. Particolarmente debole resta il livello di attività nel comparto delle opere pubbliche, sul quale incide soprattutto il calo delle gare bandite dalle Amministrazioni locali ed il mancato avvio dei tanti interventi strutturali ed infrastrutturali previsti dai vari Piani nazionali, comunitari e regionali. Un capitolo a parte meritano le infrastrutture, da quelle rilevanti per implicazioni strategiche, ricadute economiche, entità degli investimenti e tempi di realizzazioni come potrebbero essere, a titolo d’esempio e non esaustivo, il ponte sullo stretto (da poter considerare, a buona ragione, al pari della “TAV” per Calabria e Sicilia); il sistema degli aeroporti regionali e quello portuale, ferroviario ed autostradale; fino a quelle indispensabili a garantire la viabilità ordinaria, la mobilità dei cittadini ed una circolazione delle merci e dei prodotti finiti in linea con gli standard dei nostri competitors. se c’è un’area del Paese interessata ad attivare un processo virtuoso di cambiamento questa è la Calabria. Non siamo un territorio fermo e refrattario allo sviluppo e meno ancora in attesa passiva di provvidenze improduttive. La domanda che emerge dal sistema delle imprese, dai lavoratori e dalle famiglie è quella di cambiamenti effettivi, utili, misurabili in termini di allargamento del benessere collettivo, di investimenti pubblici e privati, di crescita dell’occupazione e della produzione”.

    Morosini: “Tutti attori sociali siano protagonisti dello sviluppo. E’ fondamentale riproporre oggi la distinzione sollevata da Paolo VI tra sviluppo e progresso, poiché un’evoluzione che lede i diritti non segna un progresso autentico per la società. Il consumismo non può essere l’unica dimensione dell’uomo, non a caso oggi assistiamo ai disastri di tale visione. La stessa concezione del lavoro non può contemplare solo prospettive di guadagno per vivere, è necessaria anche l’esplicazione della personalità creativa. Dal protagonismo responsabile dipendono le sorti della nostra condizione”.

    Musmanno: “Il piano dei trasporti non è solo un documento tecnico, ma uno strumento che guarda in prospettiva allo sviluppo calabrese e agli obiettivi di crescita. Si tratta di dieci azioni in cui un ruolo centrale è svolto dalla Zes. Ma la crisi di Gioia Tauro va inquadrata in un’ottica di sistema Paese e le azioni della Giunta regionale puntano ad una collaborazione con il governo centrale. Tale sinergia ad oggi tuttavia, è mancata. Il rilancio infrastrutturale è un tema strategico per la Calabria, regione lontana dai principali circuiti economici e produttivi nazionali ed europei ed è impensabile che l’alta velocità si fermi a Salerno”.

    Al termine dell’assemblea è stato consegnato al presidente Boccia una creazione realizzata dallo scultore di fama internazionale originario di Gioia Tauro, Cosimo Allera raffigurante la regione Calabria.

     

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