Minore chiama i carabinieri: ‘Mio padre maltratta mia madre’

Tutto è partito da una chiamata al numero d’emergenza 112 effettuata da uno dei figli della coppia

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    Nei giorni scorsi, durante un servizio di controllo del territorio, i Carabinieri del Comando Stazione di Catanzaro Principale e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia del Capoluogo sono intervenuti presso un’abitazione del centro cittadino ove era stato segnalato un violento alterco tra due coniugi. Tutto è partito da una chiamata al numero d’emergenza 112 effettuata da uno dei figli della coppia il quale, con tono di voce evidentemente preoccupato, aveva richiesto l’urgente intervento di una pattuglia che potesse interrompere quella lite che, iniziata alle prime luci dell’alba, stava decisamente degenerando. Nel giro di pochissimi minuti i militari dell’Arma hanno raggiunto il luogo e, una volta individuata l’abitazione, hanno udito chiaramente le urla esasperate di una donna. Dopo aver bussato insistentemente alla porta d’ingresso, finalmente, le pattuglie operanti sono riuscite ad accedere all’interno dell’appartamento ove hanno constatato il forte stato di agitazione della signora in lacrime e dei figli, tutti maggiorenni e del marito, A.R., 60enne catanzarese con precedenti di polizia, ancora visibilmente alterato; quest’ultimo, noncurante della presenza dei militari, ha ricominciato a rivolgersi nei confronti della propria moglie con frasi del tipo “Tu non dire niente, questa è casa mia e comando io”, con epiteti di ogni genere e con gravi minacce, tentando in due occasioni anche di scagliarsi contro la donna con il chiaro intento di colpirla; circostanze tempestivamente scongiurate dalla presa dei Carabinieri che si sono visti costretti ad immobilizzare l’uomo ed a condurlo in caserma.

    A seguito degli accertamenti di rito, è emerso che l’uomo era già stato denunciato per episodi analoghi appena un mese fa e, dalla ulteriore denuncia sporta dalla vittima unitamente alle informazioni acquisite dai figli, i militari dell’Arma hanno delineato i tratti di un quadro familiare particolarmente delicato, in cui lo stato di soggezione psicologica e di scarsa serenità della moglie e dei figli era ormai diventato quotidiano. In sostanza, la donna ha dichiarato di non poter più essere indipendente, di non poter coltivare amicizie e di non poter raggiungere neanche un’indipendenza lavorativa a causa delle incessanti proibizioni subite. Sono dunque scattate le manette per l’uomo, tratto in arresto in flagranza di reato per ipotesi di maltrattamenti in famiglia, il quale è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione dei propri genitori, in attesa dell’udienza di convalida, a seguito della quale è stata confermata la misura cautelare già in atto.

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