Stress da lavoro:supporto psicologico per Polizia Penitenziaria(VIDEO)

Siglato protocollo d’intesa tra il Provveditorato dell’amministrazione carceraria e l’Ordine degli psicologi della Calabria per prevenire la sindrome del burnout  

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    Il disagio psicofisico da lavoro, la cosiddetta sindrome di “Burnout” (“bruciarsi”), colpisce in misura prevalente coloro i quali svolgono le cosiddette professioni d’aiuto, sia in ambiti sociosanitari che in tutti i mestieri che hanno un rapporto quotidiano con persone in difficoltà, tra i quali anche gli avvocati ed in modo particolare le Forze dell’ordine. 
     
    Se non opportunamente trattati, questi soggetti cominciano a sviluppare un lento processo di “logoramento” psicofisico dovuto alla mancanza di energie e di capacità per sostenere e scaricare lo stress accumulato: l’abuso di alcol o di sostanze psicoattive ed il rischio di suicidio sono elevati nei soggetti affetti da burnout.
     
    In tutta Italia, fortunatamente, i casi di suicidio nella Polizia Penitenziaria sono pochi, ma diverse sono le situazioni di disagio che è necessario comprendere in tempo e trattare. Il Ministero della Giustizia e l’Ordine degli psicologi hanno siglato un protocollo d’intesa nazionale che è stato sottoscritto anche a livello regionale, questa mattina, nella sede del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria, dal provveditore per la Calabria Massimo Parisi e dal presidente dell’Ordine degli psicologi della Calabria, Franco Campolo. 
     
    Il Protocollo è finalizzato alla promozione ed alla programmazione di attività di sensibilizzazione e di formazione  per tutto il personale, con particolare riguardo a quello appartenente al Corpo di Polizia penitenziaria per la prevenzione del “Burnout” e dei rischi conseguenti, compreso quello del suicidio.
     
    Daniela Amatruda

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