‘Ndrangheta, ‘Errore fatale’ basato su parole di Emanuele Mancuso

Ci sarebbero anche le dichiarazioni di Emanuele Mancuso, il nuovo collaboratore di giustizia della Dda di Catanzaro. alla base di 'Errore Fatale'


L’operazione “Errore fatale”, condotta dalla polizia di Vibo Valentia e dallo Sco contro la cosca di ‘ndrangheta dei Mancuso, si basa anche sulle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, uno dei quali, Emanuele Mancuso, è stato il primo pentito nella storia ultradecennale del gruppo criminale vibonese

Emanuele Mancuso, che collabora con la giustizia dal giugno del 2018, é il nipote di Francesco Mancuso, ferito nel luglio del 2003 nell’agguato a Spilinga in cui fu ucciso Raffaele Fiamingo

Francesco Mancuso e Fiamingo, nel momento dell’agguato, erano insieme. Contro i due, secondo quanto è emerso dalle indagini, fu attuata una vendetta perché avrebbero tentato di compiere un’estorsione (il cosiddetto “errore fatale” che ha dato il nome all’operazione) ai danni di una panetteria a Spilinga malgrado si sapesse che quell’esercizio commerciale era sotto la protezione di un altro ramo della cosca Mancuso. 

Tra i boss della cosca Mancuso che diedero il loro “placet” alla punizione nei confronti dei due responsabili dello sgarro ci fu, secondo l’accusa, Cosmo Michele Mancuso, che non esitò a dare il suo assenso malgrado Francesco Mancuso fosse suo nipote.