Doppia preferenza di genere, no alla legge. Sculco: ‘Pagina nera per la Calabria’

Il provvedimento non ha ottenuto la maggioranza qualificata richiesta. Irto: 'Persa occasione per la nostra democrazia' 

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    Non è passata in Consiglio regionale la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere. Il provvedimento, infatti, non ha ottenuto la maggioranza qualificata richiesta. I votanti per i quattro articoli della pdl sono stati 29. Quindici i voti favorevoli e 13 astenuti, un voto contrario. Il voto ha fatto emergere in maniera chiara la distanza tra maggioranza e minoranza. E a nulla sono valsi gli appelli del capogruppo Pd Seby Romeo e del Presidente della Giunta Mario Oliverio.

    “Senza stare qui a discutere di tecnicismi – ha detto il Romeo – abbiamo detto che questa legge non è legata a un vincolo di maggioranza. Non è cioè un tema che riguarda il governo della Calabria, ma è un tema che riguarda la scrittura delle regole. Ci siamo assunti la responsabilità di rinviare alla seduta odierna l’approvazione di questa legge per consentire che venisse condivisa largamente. Non è una questione di maggioranza e di minoranza”. La consigliera Flora Sculco, che aveva proposto la legge, nell’esprimere delusione ed amarezza, ha parlato di “pagina buia per la Calabria e per il regionalismo calabrese, perché ci si è nascosti dietro un voto di astensione”.

    ‘Oggi si è persa un’occasione per rendere migliore la nostra democrazia”. Lo afferma sulla doppia preferenza di genere il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che aggiunge: “Sono stato fermamente a favore della doppia preferenza in tutti questi mesi, continuo a esserlo e lo sarò fino in fondo. E’ una battaglia di civiltà, ci ho creduto fino a oggi e continuerò a spendermi perché la parità di genere in politica è un dovere a cui la Calabria non può e non deve sottrarsi”.  

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