La San Luca di Klaus Davi: un ponte per parlare al Paese

Tra i candidati: Tanzi, Brugnano, Bausone, Zoccola e Silvaggio

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    di Alessia Burdino

    La lista si chiama “San Luca Klaus Davi sindaco”. Fa capo al più noto massmediologo del Paese. E si candida ad essere il più interessante “esperimento” politico degli ultimi anni. In corsa per diventare sindaco di San Luca, Klaus Davi risponde alle nostre domande mostrando determinazione e convinzione. Perché la sua squadra, il suo progetto sono l’occasione di svolta per San Luca.

    Lista e programma: è tutto pronto?

    La lista è stata ufficializzata ieri. Oggi sarà presentata in modo formale.

    Ci sono nomi noti, già qualcuno è trapelato.

    C’è Carlo Tanzi: con lui abbiamo fatto un colpaccio perché è il simbolo della cultura della legalità. C’è Benedetto Zoccola, l’imprenditore anticamorra grande esperto di rifiuti. C’è Giuseppe Brugnano, poliziotto e segretario nazionale del sindacato di polizia Fsp – la Federazione Sindacale di Polizia; c’è, poi, Giuseppe Silvaggio criminalista forense e Alessia Bausone, giurista esperta in pari opportunità”.

    In più occasioni ha manifestato di volontà di far uscire San Luca dall’isolamento. Come intende fare?

    Ci vuole poco. La politica regionale è praticamente assente. A me non interessano le piccole faide tra sindaci che litigano. A me interessa che San Luca diventi un ponte per parlare al paese. Non sono un esperto amministratore ma comunicare è il mio lavoro. E lavorerò affinché San Luca non sia più il paese della ‘ndrangheta bensì il paese dell’accoglienza.

    Ha già pensato alle deleghe da assegnare agli assessori?

    Carlo Tanzi avrà, sicuramente, il Bilancio. Brugnano, ad esempio, si occuperà di tutto il settore legato alla sicurezza; Bausone di donne e sanità e Zoccola di ambiente.

    Da ormai diversi mesi gira, in lungo e in largo, per la Calabria. Ha mai provato paura?

    Assolutamente no. Quando esco da casa mia a Milano, mi chiedo cosa potrebbe succedermi nel corso della giornata. Poco tempo fa, a 200 metri da casa mia, si è consumato un agguato mafioso: dovrei avere paura della Calabria? A Milano fanno tutti i “ganzi” perché, pur essendo i primi clienti del mercato della droga, nessuno se ne occupa. In realtà la mafia la finanziamo noi a Milano.

     

    Lei vivrà a San Luca, quindi?

    Vivrò a Milano e sarò a San Luca durante la settimana. A San Luca serve un sindaco che vada a Roma ad ottenere finanziamenti, a seguire i bandi. Un sindaco che “rompi” le scatole alla Regione, ai ministri.  È capitato, in passato, che i sindaci non venissero neanche ricevuti. Se, in futuro, qualcuno dovesse permettersi di non ricevere noi, passeranno un brutto quarto d’ora (dal punto di vista mediatico, si intende).

     

    Rispetto alla politica regionale e alle prossime elezioni, che idea si è fatto.

    Non sono favorevole all’opzione Occhiuto perché, pur essendo un ottimo sindaco, non ritengo sia, a livello regionale, una candidatura efficace. Tuttavia, qualora, dovesse essere scelto e terrà conto del territorio che vado a rappresentare, sarò per lui un ottimo alleato. Diversamente ne sarò nemico.  Per quanto riguarda il presidente Mario Oliverio che, ritengo una brava persona, gli vorrei chiedere dove sono finiti i 20 milioni di euro promessi per la strada di Polsi. Cosa dirà agli elettori della Locride? Alla Calabria servono i fatti. Non esiste solo Catanzaro o Cosenza. Tornando alle candidature, posso dire che una donna alla guida della Regione non sarebbe male. Si fa il nome di Wanda Ferro…”.

     

    Dove trascorrerà l’estate?

    Per una settimana sarò a Catanzaro Lido. Mi godrò un po’ di mare. E, poi, ovviamente a San Luca.

     

     

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