Petronà, tutti per Salvatore Capellupo

Incontro molto partecipato nel decennale della morte di Salvatore Capellupo il dottore di Petronà


Un  professionista notissimo e stimato per le qualità professionali e umane? Se passate da Petronà e dai paesi vicini, la risposta è molto spesso: Salvatore Capellupo.  Il rinomato medico di famiglia non c’è più da dieci anni, ma è come se non fosse mai andato via: sta scatenando  fiumi di parole. Ieri, martedì 21 maggio 2019, è stato organizzato, da un comitato spontaneo di cittadini petronesi, alle  ore 17 , un incontro sul tema “Ricordando un grande medico: la medicina come passione, la medicina come servizio.”  Tante le aspettative: tutte ben riposte. Non ci si è dimenticati di  Salvatore Capellupo: si  sente la sua assenza perché si è percepita la sua presenza in mezzo secolo di professione medica. Troppo angusta  la sala convegni di palazzo Colosimo per accogliere tutte le persone che , anche  dalla vicina Mesoraca e da Catanzaro, hanno voluto testimoniare, proprio nel giorno del  decennale della morte (21 maggio 2009-21 maggio 2019), le virtù di un dottore che sapeva coniugare, come pochi, attitudine e ricerca, inclinazione e dedizione, indole ed empatia: un ricercatore empatico.

L’hanno detto in tanti: Capellupo ha insegnato che non c’è notte, non esiste sabato e domenica, se c’è chi ha bisogno, se la sofferenza chiama. Impossibile non percepire la gratitudine  di chi l’ha conosciuto: ne è scaturita una giornata della rimembranza e dalle grandi emozioni. Dalla edificante biografia del dottore  impreziosita da tre specializzazioni alle immagini di una vita, dalle drammatizzazioni e cartelloni degli studenti delle scuole di Cerva e Petronà alle testimonianze degli amministratori comunali, dei  colleghi medici o dei pazienti: ecco l’istantanea collettiva di un medico illuminato. Hanno proferito parola, tra gli altri, il pediatra e già generale dell’esercito Vincenzo Ferrazzano, la psicologa Rosina Folino, la prof.ssa Anna Miletta, il preside in quiescenza Fiore Scalzi. E’ stato letto il giuramento di Ippocrate dall’attore Renato Toncelli, sono intervenuti il primo cittadino di Cerva Fabrizio Rizzuti e il commissario straordinario del Comune di Petronà Fabrizio Gallo.

Lo stesso esercizio di memoria verrà riproposto il prossimo anno nella vicina Mesoraca e sempre il 21 maggio. L’edificante  biografia del dottore di Petronà  giustifica tanta  riconoscenza. Brillante studente della prestigiosa Università di Bologna, Salvatore Capellupo è stato tra i primi laureati del paese. Specializzato in neuropsichiatria infantile, medicina scolastica e in clinica pediatrica, è stato un fervente sostenitore dell’utilità dei vaccini. Non solo: anche ufficiale sanitario e direttore centro assistenza italiana assistenza spastici. Ha esercitato la professione per 50 anni  non solo a Petronà, ma anche a Cerva, Belcastro, Petilia e Mesoraca. Attirava pazienti come fanno i fiori con le api: tantissime persone sono passate dal suo studio e spesso trovavano risposte pertinenti alle impellenti domande.  Fare il medico non sempre vuol dire essere un bravo medico: Salvatore Capellupo era a suo agio con il camice bianco perché amava molto il lavoro che faceva.  

In altre  parole: passione che non merita l’oblio.             

Enzo Bubbo