Marca Catanzaro, aperta sino al 31 agosto la mostra di Lucia Rotundo

Curata da Vittoria Coen, critica e storica dell’arte,promossa da Provincia, Fondazione Guglielmo con patrocinio di Camera di Commercio e Comune 

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    Un “minimalismo elegante che dialoga bene con gli spazi espositivi del Museo delle Arti di Catanzaro, con il bianco che diventa sostanza”. La critica Teodolinda Coltellaro, componente del compitato scientifico del MARCA diretto da Rocco Guglielmo, introduce in maniera diretta ed efficace l’opera di Lucia Rotundo che con Architetture Poetiche propone una significativa selezione di grandi opere (2015-2019) tra bassorilievi, altorilievi e installazioni. La mostra dell’artista catanzarese –  curata da Vittoria Coen, critica e storica dell’arte, è promossa dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, dalla Fondazione Rocco Guglielmo ed è patrocinata dalla Camera di Commercio e dal Comune di Catanzaro – offre al potenziale fruitore la complessità poetica e concettuale del proprio lavoro creativo, attraverso un percorso plurisensoriale e una sostanziale riflessione sulla sua ricerca che si dispiega tra memoria, storia, mito e natura.

    Inaugurata sabato 6 luglio, alla presenza oltre che dell’artista e della critica Coltellaro, della curatrice Coen, del vice sindaco e assessore alla Cultura Ivan Cardamone e del presidente del Rotary Club di Catanzaro Vincenzo Mazzei, la mostra potrà essere visitata fino al 31 agosto.

    “Abbiamo dei contenitori culturali di grande bellezza che si prestano ad accogliere l’arte e la cultura favorendo l’occasione di dare anche agli artisti locali di varcare i confini regionali – afferma il vice sindaco Cardamone -. Il nostro obiettivo è crescere ulteriormente per far crescere Catanzaro attraverso l’arte”. Accanto all’artista Lucia Rotundo anche il club service guidato da Mazzei che “da sempre promuove l’arte e la cultura, basta ricordare l’impegno assunto nella ristrutturazione del Cavatore”.

    Ad illustrare “il mondo di Lucia che è ricco di poesia ma anche di attenzione ai particolari”, la curatrice della mostra. Per l’occasione è stato realizzato un catalogo bilingue (italiano/inglese) editato da Silvana Editoriale, Milano, per la Collana “Quaderni del Marca”, contenente i testi istituzionali del direttore del Marca e del presidente della provincia e il saggio critico della curatrice, apparato iconografico e nota bio-bibliografica dell’artista.

    “Il bianco è luce  – afferma  Vittoria Coen –  elemento importantissimo nella poetica di Lucia Rotundo, sia essa naturale, sia artificiale, quella luce che dialoga con l’ambiente e che, attraverso l’opera, è in grado di modificarne la percezione, attraverso una diversa dimensione di profondità e di spazio. (…) Pittura tridimensionale, architettura poetica, scultura relazionale. Il lavoro di Lucia Rotundo è quadro, scultura, installazione. I “frammenti” si compongono e creano un linguaggio, una partitura, in grado di scrivere una lingua universale, comune al genere umano, intrisa di un  sentimento originario mediterraneo (la Magna Grecia) e di una cultura contemporanea cosmopolita. In una parola: extratemporalità, attraverso il linguaggio della forma e della materia, che giocano con quello della luce. Passato e presente si uniscono idealmente, nel rinnovare l’aura della composizione artistica. Il frammento è parte del tutto e crea un unicum. Una visione cosmica dell’arte, questi i temi del lavoro di Lucia Rotundo. Il silenzio dei suoi lavori attraversa lo spazio della tela, dell’acciaio, delle foglie, del cotone, come a lasciare sospesa nel vuoto la contemplazione, la percezione sensoriale dell’esperienza artistica. Il suo è un viaggio che non termina mai, che pone domande e che si costruisce con paziente meticolosità, quella ossessione del fare indispensabile agli artisti”.  

     

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