Prisoner tax, tra gli acquirenti di droga la compagna di noto politico

Nell'ordinanza del Gip è evidente il legame tra qualche  esponente della società civile e politica del soveratese e gli indagati per spaccio di sostanze stupefacenti  Traffico di droga con la copertura della cosca (VIDEO) Leggi la notizia dell'operazione

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    di Giulia Zampina

    Potrebbe trasformarsi in un terremoto sociale e politico l’operazione Prisoners tax, che questa mattina ha portato alla notifica di 25 misure cautelari a carico di altrettante persone coinvolte in un giro di estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti e all’iscrizione nel registro degli indagati  in totale di 39 persone.

    La base operativa dei traffici illeciti era il borgo di San Sostene, dove Domenico Procopio e suo figlio gestivano le attività criminose oggetto di indagine. Ma è di tutta evidenza, così come reso noto dalla recente mappa della Dia sui poteri criminali che avvelenano Catanzaro e la sua provincia, che il territorio interessato era tutto il soveratese. Così come sembra scontato evidenziare il fatto che il mercato della droga si alimenta nel momento in cui esistono dei trafficanti ma anche degli acquirenti.

    Ed in questa operazione, come nella precedente, condotta sempre dalla compagnia dei Carabinieri di Soverato, agli ordini del capitano Gerardo De Siena, e dai militari del comando provinciale guidato dal colonnello Marco Pecci e da quelli del nucleo operativo del tenente colonnello Giuseppe Carubia, rilevano proprio i rapporti che la società civile e a volte anche quella politica, hanno consapevolmente con alcuni indagati.

    Nonostante alcuni comportamenti non siano stati oggetto di provvedimenti penali, non sfugge, alla lettura dell’ordinanza firmata dal Gip Antonio Battaglia, che tra i clienti abituali degli indagati per cessione e traffico di stupefacenti, ci siano alcuni nomi noti. E’ il caso della compagna di un politico di spicco del Soveratese che intratteneva rapporti costanti con una delle persone indagate dalle quali si riforniva di quantitativi di droga, c’è scritto negli atti, per uso personale

    Le telefonate verso alcuni indagati partivano però proprio dall’utenza del compagno della donna, impegnato da anni inpolitica proprio in quel territorio .

    Nulla che al momento sia penalmente rilevante, se non fosse che esisteva la piena consapevolezza da parte del politico e della sua compagna, delle attività illecite, come lo spaccio di droga, portate avanti dai loro interlocutori.

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