Droga, operazione dei carabinieri, coinvolto bambino di 8 anni (VIDEO)

Stroncata organizzazione che aveva base in Piana Gioia Taauro


Anche un bambino di 8 anni era coinvolto nell’attività di un’organizzazione di trafficanti di droga, con base nella Piana di Gioia Tauro, stroncata dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria con un’operazione che é in corso in queste ore. L’operazione, che ha portato all’arresto, secondo quanto riferiscono i carabinieri, di “numerose persone”, viene condotta in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica. Il bambino è il figlio di uno degli arrestati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’organizzazione, riferiscono ancora i carabinieri, era strutturata in modo capillare ed era in grado di rifornire di marijuana e cocaina importanti piazze di spaccio in Calabria.

“L’operazione odierna, condotta efficacemente dai carabinieri del comando provinciale, fa emergere uno spaccato inquietante di elevato allarme sociale su cui bisogna riflettere ben oltre le responsabilità penali”. A dirlo il capo della Procura antimafia di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, partecipando alla conferenza stampa per illustrare i risultati dell’operazione.

“Questo ulteriore episodio del coinvolgimento in ambienti criminali e mafiosi di bambini di pochi anni – ha proseguito Bombardieri – conferma l’importanza dell’azione di sostegno del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria nei confronti di chi, donne o bambini, vuole distaccarsi da un modo di lutti e di violenza per provare a vivere una dimensione esistenziale diversa. A quel bambino, il padre, Agostino Cambareri, insegnava i comportamenti tipici della mafiosità, informandolo dei traffici di stupefacenti e delle armi, raccontandogli persino dei contrasti con altri sodalizi criminali”.

“Si tratta di un aggregato criminale – ha detto il maggiore Marco Vatore, comandante del Nucleo investigativo – ben organizzato e con interessi anche fuori dall’area di Gioia Tauro. Cambareri, in particolare, tirava le fila del gruppo e impartiva le direttive consigliando di mantenere costante il rapporto con gli spacciatori e anche di dilazionare i pagamenti dello stupefacente venduto. Una tecnica che consentiva a Cambareri e ai suoi complici di controllare le forniture sulle varie piazze dello spaccio ed evitando che i pusher si rivolgessero ad altri fornitori diversi da loro”.

“La spregiudicatezza criminale di Cambareri – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, col. Giuseppe Battaglia – è rilevata dallo sconcertante coinvolgimento nelle sue attività illegali del figlio di appena otto anni. Il bambino, non solo era messo a conoscenza delle situazioni criminali dal padre, ma viene indotto a prendervi parte con vivo compiacimento del genitore”.