INTERVISTA| Dal Fermi in Corea, ‘Imperatore’ parte e insegue un sogno

Giuseppe Imperatore ha le idee chiare sul suo futuro: studierà Medicina a Catanzaro e non tenterà di entrare alla “Normale" di Pisa, dove non c'è la facoltà che ha sempre desiderato


Lo incontriamo nel quartiere Giovino, a pochi passi da casa. Non ha ancora compiuto 18 anni quando ci racconta della sua esperienza, si muove in città con i pullman, e poi, come dice lui stesso, parlare delle Olimpiadi delle Neuroscienze, organizzate dal Cnr Consiglio Nazionale delle Ricerche, alle quali ha partecipato con il suo Istituto, a pochi passi dal Liceo Scientifico Fermi di Catanzaro, ha tutto un altro significato. 

Giuseppe Imperatore è un ragazzo con la luce negli occhi di chi sa bene cosa vuole nella vita. Determinato, nonostante la giovane età, con le tappe ben scandite nella mente. Appassionato di Dostoevskij e Dannunzio è il secondogenito di una famiglia molto unita che a 17 anni ha vinto le Olimpiadi nazionali delle Neuroscienze e una borsa di studio alla Normale di Pisa che gli consentirà, a sue spese, di partecipare alla competizione mondiale che si terrà in Corea del Sud

“Quest’anno è andata così – è ironico – per le passate edizioni Washington, Germania. Vinco io e si va dall’altra parte del mondo a Daegu. C’è chi pensa che io vada in Corea del Nord e mi chiede se porto con me qualche precauzione. Penso che sarà un’esperienza meravigliosa, al di là della gara in sé, infatti, sono previste delle visite guidate in posti bellissimi e delle conferenze, alle quali dovremo partecipare, perché ci sono 1200 invitati visto che le Olimpiadi si tengono in concomitanza al congresso internazionale di neuroscienze”.

Un percorso che Giuseppe ha iniziato a scuola (LEGGI QUI), ma che aveva incominciato già prima di approdare sui banchi del Fermi. “Mi ha sempre appassionato l’anatomia e in particolare lo studio del cervello, da quando ero alle scuole Medie. Per me leggere un libro o leggere un atlante scientifico è uguale. Infatti ora mi sto preparando da solo alla gara. Dopo il concorso nazionale per cui devo ringraziare tantissimo la scuola, la dirigente Teresa Agosto e le prof Crhistiane Dejace, Antonella Loiacono e Rita Santoro,  in primis, però, lo studio intensivo è venuto finita la scuola. Per quello mi hanno aiutato docenti universitari come i professori Matteo Carleo della Normale di Pisa e Andrea Porzionato dell’università di Padova, ma anche il dottor Lorenzo Emmi, con lezioni e materiale che mi hanno fornito, non smetterò mai di ringraziarli. Ora, invece, sto affrontando lo studio particolareggiato con l’Università Magna Graecia e il professore di anatomia Tullio Barni che mi sta veramente aiutando molto, mi ha dato libri e poi sto approfondendo lo studio del cervello utilizzando il tavolo anatomico per la dissezione virtuale della facoltà di Medicina”.

Facoltà alla quale il ragazzo dopo il diploma cercherà di accedere, nonostante, la “Normale di Pisa” lo abbia corteggiato. “Il mio sogno è quello di diventare neurochirurgo e di lavorare con i bambini, quindi studierò qui nella mia città che ha un’ottima facoltà. Inoltre siamo due figli e dobbiamo andare entrambi all’università e non posso fare discorsi egoistici”.

Un rapporto con la famiglia, quello di Giuseppe, talmente stretto che ad accompagnarlo in Corea sarà proprio il papà. “Avrei potuto portare chiunque come accompagnatore, ma ho scelto lui perché costruirò dei ricordi unici e farlo con qualcuno che resterà per sempre nella mia vita sarà straordinario. Con lui incontrerò i miei coetanei degli altri 30 Paesi e ci scambieremo dei piccoli monili provenienti dalle nostre nazioni prima di dedicarci al difficile concorso”.

Sono cinque le prove, tutte in inglese, che Giuseppe affronterà in due giorni, sabato 21 e domenica 22, dal quiz scritto di 45 domande, alle prove pratiche su modelli anatomici di cervelli e diagnosi da fare su pazienti, ma anche il confronto con un gruppo di neuroscienziati esperti che porrà domande direttamente agli esaminandi.

Un po’ sono preoccupato, ma alla fine, comunque vada, sono sempre tra i primi del mondo…” ride, scherzando, Giuseppe che confessa di amare tanto anche divertirsi. “Se la gente pensa che io sia un nerd sbaglia. Amo tanto leggere anche romanzi. Adoro Dostoevskij e D’Annunzio. La musica, il cinema. Esco sempre con gli amici. Mi piace viaggiare moltissimo e amo lo sport. Non il calcio, ma il nuoto. Mio padre lavora alla Figc e ci ha provato a farmi appassionare al calcio, come mio fratello, ma non ci è riuscito. Ho giocato sei mesi e poi ho mollato seguendo, come al solito, anche grazie al sostegno dei miei genitori, le mie inclinazioni”.

Tutto pronto per la partenza che avverrà martedì 17. Giusto il tempo di salutare i compagni di classe (questo è l’ultimo anno di liceo) e poi prima Roma, poi Seoul e da lì Daegu.

A.L.