Dissesto Cosenza, non ci sarebbero conseguenze immediate per Occhiuto

Ma il “modello Cosenza” e la candidatura subiscono un grave colpo

Più informazioni su


    di Lello Nisticò

    Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti, non accogliendo il ricorso del Comune di Cosenza, hanno confermato la deliberazione di dissesto emessa dalla Sezione Regionale nel luglio scorso. Il Comune di Cosenza si è subito premunito a diffondere una nota in cui cerca di minimizzare la portata della decisione delle Sezioni Riunite, soprattutto nel passaggio in cui afferma che «essendo il Comune di Cosenza già in pre-dissesto non vi sarà alcuna conseguenza per i cittadini soprattutto in materia tributaria essendo le aliquote già stabilite nella massima misura sin dall’anno 2010. Il dissesto prevede esclusivamente la gestione straordinaria delle passività al 31.12.2018 non influendo sulla gestione ordinaria dell’Ente».

    Questo è da verificare, poiché appare evidente che, se le azioni tese al riequilibrio non sono state ritenute sufficienti dalla Corte, dovranno essere in qualche modo rinforzate. Ma, quel che più interessa in questo momento di vita politica regionale, sono le conseguenze che la decisione trasferisce inevitabilmente sul piano politico. Già fioccano le reazioni in tal senso, e ne riferiamo a parte. Dal punto di vista normativo, non dovrebbero esserci conseguenze immediate sulla candidabilità potenziale del sindaco di Cosenza, poiché la non candidabilità scatta in conseguenza di un riconosciuto danno per dolo o colpa grave, e l’effettiva responsabilità individuale delle gestioni amministrative pregresse. Non siamo a questo punto ancora.

    Quello che è certo che sul piano dell’immagine e della spendibilità politica del “modello Cosenza” la conferma della pronuncia del luglio 2019 della Corte pone una seria ipoteca alla sostenibilità della candidatura di Mario Occhiuto, proprio in ragione delle riserve provenienti dallo stesso schieramento politico che dovrebbe sostenerlo nella corsa alla presidenza. Portare avanti un mandato per cinque anni in una Regione dagli ingravescenti problemi come la Calabria con la spada di Damocle di una possibile intervento inibitorio dei magistrati contabili, di sicuro non è un buon viatico. Infatti, si è subito fatto sentire il commissario della Lega Invernizzi con una nota che, se proprio non raffigura salti di gioia per la notizia, cero non appare dispiaciuto. A questo punto c’è solo da aspettare la reazione “politica” del candidato Mario Occhiuto, ora più in bilico di prima.

    Più informazioni su