No ad ergastolo ostativo, Gratteri: un tarlo per antimafia VIDEO

Il capo della Dda di Catanzaro commenta la sentenza della Consulta a margine di un convegno dei penalisti: 'l’Italia in Europa conta sempre meno, e ciò si ripercuote anche nella Giustizia'. 

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    di Antonio Capria

    La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’ergastolo ostativo rischia di essere “il tarlo” che può sgretolare decenni di legislazione antimafia. E’ la considerazione che il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha espresso a margine di un convegno organizzato dalla Camera penale. Il capo della procura antimafia considera però la sentenza “inevitabile” considerata la decisione della Corte di Strasburgo, e considerato “che l’Italia in Europa conta sempre meno e ha sempre meno peso in tutti i settori. Germania, Francia, Olanda, Belgio  – ha detto Gratteri –   possono tranquillamente fare man bassa in Italia sul piano economico, bancario e finanziario, e  questo poi si ripercuote anche nel settore della giustizia, nella poca considerazione che si ha dell’Italia, che purtroppo ha avuto 150 anni di mafia, ma anche 150 anni di antimafia, che sul sangue di grande magistrati e di grandi uomini delle forze dell’ordine ha costruito una generazione antimafia che pian piano si sta sgretolando, non fosse altro perché gli italiani mediamente hanno memoria corta”. Caduto il divieto, sulla possibilità di concedere permessi premio agli ergastolani avranno ora maggiore potere discrezionale i giudici: “Questo non è un bene – ha detto il procuratore Gratteri –  perché più ampio è il potere discrezionale dei giudici, più ampia può essere la diversità di interpretazione, io invece mi aspetto e voglio un legislatore che riduca la fisarmonica del potere discrezionale del giudice”

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