Regionali, riprende piede ipotesi Roberto Occhiuto per il centrodestra

Seduto dietro la scrivania il primo cittadino di Cosenza fa un video messaggio “per dire quello che non ha mai detto. E alla fine anche quello che non avrebbe mai voluto dire”

Più informazioni su


    Elezioni regionali: aumentano le quotazioni di Florindo Rubettino per il centrosinistra. Riprende piede l’ipotesi Roberto Occhiuto per il centrodestra, tiene banco l’opzione Abramo. Nel mezzo l’ipotesi Chiaravalloti, la corsa di Oliverio ed il proliferare di nomi e posizioni trite e ritrite da ormai molte settimane. C’è, poi, lui. Il candidato che, insieme all’altro Mario (Oliverio), ha iniziato la sua campagna elettorale ad aprile in uno stracolmo Centro Agroalimentare. Da quel giorno le cose sono cambiate. Il sindaco di Cosenza le continua a provare tutte. La carta Sgarbi ieri pomeriggio, l’appello accorato ieri sera. E’, ormai, sera quando sui social appare un video di Mario Occhiuto. Seduto dietro la scrivania il primo cittadino di Cosenza fa un video messaggio “per dire quello che non ha mai detto. E alla fine anche quello che non avrebbe mai voluto dire”. Inizia dal 2011, dal periodo in cui ha vissuto sotto scorta. Parla di cooperative sociali guidate da caporali. Degli affidamenti diretti e dei campi rom, dei fiumi, dei rifiuti. Il file rouge del video messaggio è la parola coraggio.

    Occhiuto la usa spesso. Quando parla delle opere pubbliche, dei fondi e della rivitalizzazione della città. Finanziamenti, arte, cultura seguendo un modello di lavoro che il sindaco di Cosenza definisce “un modello di lavoro positivo”. “Tutto questo ha provocato dei nemici” – ha detto. Questi nemici, Occhiuto li elenca uno per uno. Identificandone ruoli e facendo nomi. Si dice fiero delle sue scelte perché sono scelte dettate dalla volontà di tenere dritta la barra. “Ho ricevuto centinaia di denunce. In tanti mi sono stati col fiato sul collo. Abbiamo avuto molti nemici. Ma in Calabria per cambiare bisogna tenere la barra dritta. (…) Siamo ad un momento di svolta. Per cambiare è necessario rompere questo schema. Fare quello che abbiamo fatto a Cosenza. Ci vuole una visione complessiva di un progetto. Ci vogliono le competenze. Ma ci vuole, soprattutto, il coraggio. E la determinazione di tenere la barra dritta. Questa è la situazione in cui mi trovo oggi. Non voglio essere uno strumento del cambiamento. Ma, perché alla luce di quanto successo a Cosenza, in tanti ce lo chiedono. Non abbiamo nessuna velleità. Perché quello che abbiamo dato è già sufficiente anche per quanto riguarda la resistenza fisica di una persona. Mi rivolgo a voi e vi ringrazio per la fiducia che mi avete dato. Rimango al mio posto e resto disponibile ad essere uno strumento del cambiamento, come altri tanti potrebbero essere. In Calabria se non si fa così, non si cambia”.

    Alessia Burdino

    Più informazioni su