Gratteri: ‘Napolitano non mi ha voluto come Guardasigilli’

'I mafiosi oggi sono più pericolosi dei loro padri e nonni'


“I mafiosi sono tendenzialmente paranoici, depressi, persone che hanno bisogno continuamente della conferma dell’io. Ho arrestato gli ‘ndranghetisti di nuova generazione ma anche i loro padri e i loro nonni, e
 quelli di oggi non reggono più lo stress. I nonni e i padri erano molto duri, li condannavo a 20-30 anni e non battevano ciglio, li ho visti stare vent’anni in un buco di due metri quadri sotto tre metri di terra, vivevano come le talpe. Ma i loro figli e nipoti sono più pericolosi: uccidono di meno ma sono più difficili da indagare“. Lo afferma, in un’intervista a ‘Circo massimo’ su Radio Capital, il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, il quale rileva che “hanno miliardi di euro nascosti e riescono a corrompere. E oggi è molto più facile corrompere perche’ c’è un forte abbassamento della morale e dell’etica, quindi oggi il pubblico amministratore è vpropenso a farsi corrompere”. 

Nel suo libro “La rete degli invisibili” (scritto con Antonio Nicaso, edito da Mondadori), Gratteri spiega che “ci siamo sforzati di descrivere cos’è la ‘ndrangheta oggi, studiandola anche dal punto di vista sicologico”. 

Quanto alle parole di Giovanni Falcone, che disse che la mafia prima o poi finirà, Gratteri osserva che “nel rispetto della Costituzione, con un sistema giudiziario proporzionato alla realtà criminale, possiamo abbattere l’80% delle mafie in dieci anni. L’altro 20% è la mentalità mafiosa che c’è in ognuno di noi. Servono istruzione e cultura, ma è un percorso lungo, che richiede vent’anni. C’è una politica oggi in grado di
ragionare da qui a vent’anni?”.

Il procuratore è tornato anche sulla vicenda della sua mancata nomina come Guardasigilli: “Non è stata la politica a non volermi, ma Napolitano. Siccome è ancora in vita, sarebbe simpatico capire chi è andato a fargli visita qualche giorno prima e magari lo ha consigliato”.

Quanto alla prescrizione per Gratteri dovrebbe essere eliminata dal vocabolario come amnistia e indulto: “Per come ragiono io, termini come prescrizione, amnistia, indulto, dovrebbero sparire dal vocabolario della lingua italiana”.

Non è uno Stato serio quello che adotta questi termini e non fa nulla o fa poco affinché non ci siano più amnistie, indulti o prescrizioni. La nuova norma – aggiunge – non è inutile, va fatta, ma non è la soluzione del problema. La prescrizione è una ghigliottina, non possiamo ragionare in questo modo, non esiste una sola ricetta per un problema. Ogni volta che il legislatore interviene solo per un problema non fa un ragionamento serio. Un ragionamento serio”, chiarisce Gratteri, “vuol dire avere il coraggio, la volontà e la libertà di cambiare tutto il sistema, 3-400 norme, con piccole e medie modifiche, per far sì che il sistema funzioni. Altrimenti si va sempre a rattoppare”.