Diario elettorale del 10 gennaio

Dove si parla del “Coraggio delle scelte” di Meloni, dell’Opa sull’agricoltura di Salvini, dell’endorsement di Scura per Callipo, del “Tesoro Calabria” di Tansi e delle colpe del cugino Aiello che non possono ricadere sul cugino Aiello


di Lello Nisticò

La competizione alla destra di Forza Italia si gioca anche con la presenza fisica dei leader. Lo sanno bene Giorgia Meloni e Matteo Salvini che, oltre ad avere una formidabile batteria di cacciatori del web – si chiama Morisi l’esperto a capo della comunicazione web di Salvini e Longobardi l’omologo di Meloni – fanno l’impossibile per incontrare simpatizzanti e possibili elettori. Oggi come previsto da tempo la presidente di Fratelli d’Italia è stata a Catanzaro, per presentare liste e candidati. 

Matteo Salvini ha tracciato un itinerario lungo e frastagliato, iniziato a Rende, passando per Botricello per finire a Crotone. A Rende ha partecipato a una manifestazione di Coldiretti, tenendo a debita distanza il consueto codazzo di contestazioni culminate, senza incidenti, con lo sversamento di una massa informe di letame su strada. Salvini ha lanciato la sua Opa sull’assessorato all’Agricoltura e si è lasciato andare a fosche previsioni sul futuro del Movimento 5Stelle.

Giorgia Meloni è passata dagli studi di Catanzaroinforma prima di concedersi all’abbraccio dei suoi Fratelli d’Italia al Teatro Comunale, dove ha spiegato in cosa consista “Il coraggio delle scelte”. L’intervista è su queste pagine. Sul palco insieme alla senatrice hanno preso posto Wanda Ferro che è portavoce del partito in Calabria, Edmondo Cirellli che ha sbrogliato la faccenda delle liste nelle tre circoscrizioni, e la candidata unitaria del centro destra, Jole Santelli. È stato anche proiettato il video con la canzone ufficiale della campagna di Santelli, inneggiante ai profumi, alla luce e ai colori della Calabria. Santelli, mimando anche un passo di danza, si è detta stanca di un Calabria descritta sempre con i toni del bianco e del nero. È una candidata, Santelli, che preferisce andare per le generali: non è più tempo di un solo uomo – o una sola donna – al comando, la nostra forza sarà la squadra, il programma lo abbiamo scritto in una settimana perché lo abbiamo costruito in vent’annoi, e così via. Meloni è entrata più nel particolare, concentrando la sua attenzione sul problema delle infrastrutture sulle quali cammina la vera cittadinanza, non quella falsa del reddito propugnato dai 5Stelle.

Ed eccoci al Movimento 5Stelle, che ieri ha vissuto, sia a livello nazionale, sia a quello regionale, un’altra giornata difficile. Il Fatto Quotidiano ha tirato fuori una parentela difficile del candidato alla presidenza Francesco Aiello, tanto da indurre il deputato Paolo Parentela ha diffondere subitaneamente una nota: «Dal 2013 ad oggi il Movimento 5 Stelle ha presentato alle Procure calabresi circa un migliaio di denunce, su gravi violazioni nella sanità, nel ciclo dei rifiuti e nell’amministrazione regionale, di enti pubblici e di diversi Comuni, anche sciolti per infiltrazioni grazie alle nostre battaglie. Ora si tenta di offuscare questa attività, condotta senza avere nostri consiglieri regionali in Calabria, con l’accostamento gratuito tra il candidato governatore Francesco Aiello e suo cugino Luigi, morto da 5 anni e con precedenti di mafia. Ciò precisato bisogna distinguere i fatti dalle congetture. Aiello, al quale confermiamo la nostra vicinanza e fiducia, ha un torto solo: è nemico di tutte le “piovre” e ha le competenze e la tenacia giuste per cambiare in concreto la Calabria». Lo stesso professore ha sentito il dovere di intervenire: «Non c’entro nulla con mio cugino Luigi Aiello, peraltro morto 5 anni fa. Con lui non avevo alcun rapporto e ho fatto tutta la mia vita all’università, prima da studente, poi da professore. Peppino Impastato era figlio di un mafioso e nipote di un mafioso, ma non era mafioso». «Ieri sera – racconta Aiello – al Fatto Quotidiano avevo già precisato che con mio cugino non avevo alcuna frequentazione. Io sono Francesco Aiello, punto. Nella mia vita ho sempre frequentato colleghi, studenti, dottorandi, magistrati, giornalisti, impegnandomi per la legalità e per la formazione delle nuove generazioni. Nessuno mi ha mai visto con la coppola, con santini bruciati e altri segni del genere. Fare questi accostamenti è un fatto grave, soprattutto sotto elezioni. Ed è lecito chiedersi a vantaggio di chi o di che cosa. Così si ferisce la democrazia, la libertà e la dignità individuale. Tuttavia, ho spalle robuste e anche stavolta non mollo: vado avanti, sicuro di essere sulla strada giusta per contribuire a liberare la Calabria dal malaffare».

Peccato che da Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, che non ha gradito molto la candidatura del professore, sia arrivata una dichiarazione di distinguo che definire fredda è già un eufemismo. 

E Pippo Callipo? Ieri si è dedicato alla costa tirrenica. Ha iniziato dall’azienda agricola di Benvenuto a Francavilla Angitola che produce un ottimo Zibibbo Dop, per proseguire su verso Paola e Praia a mare. Sulla sua pagina Facebook ha riprodotto un brano di Carta Bianca (Berlinguer) nel quale la sindaca di Cascina (Pisa) ed europarlamentare, Susanna Ceccardi, leghista molto tenuta in considerazione da Salvini, ha detto chiaro e tondo che i medici calabresi devono essere pagati di meno di quelli toscani. 

Per rimanere in ambito sanità, si è rifatto vivo l’ex commissario al Piano di rientro Massimo Scura, per prendersi una sorta di rivincita sull’ex ministra 5Stelle Grillo. «Ricordate – ricostruisce Scura – l’ex ministra Grillo che infangava la Sanità calabrese e quindi la Calabria, il 14 gennaio 2019 con la sua performance su Facebook? “I LEA calabresi sono passati da 137 del 2014 a 136 del 2017 (dopo essere scesi a 147 nel 2015 e 144 nel 2016) e non perché si sia risparmiato, anzi, aumentando la perdita del bilancio sanitario regionale”. Avevo classificato queste fake news come vergognose, sapendo che il valore della griglia LEA era stato sabotato dall’assenza di invio dei dati da parte della Regione. I miei calcoli dicevano 153 nel 2016, 161 nel 2017 e quasi 170 nel 2018. Ho scritto queste cose più volte su tutti i quotidiani calabresi e infine nel mio libro “Calabria malata…sanità, l’altra ‘ndrangheta”, edizione Pellegrini Cosenza». Ma quel che più importa in questa sede è che, in chiusura, scatta l’endorsement di Scura per Callipo: «Il 26 si andrà a votare anche per la Regione Calabria. Confido nella persona di Pippo Callipo. I suoi meriti come imprenditore sono noti e ne hanno parlato i media. I suoi meriti politici sono altri. Ha offerto il suo operato da uomo libero, anche economicamente, ha evitato che molti dei soliti noti, non precisamente delle perle, rientrassero nella sua lista, ha costretto altri consiglieri regionali a passare dal PD alla destra, coerentemente al loro modo opportunistico di fare politica. Ha in sostanza introdotto nella disputa politica un nuovo approccio eticamente più nobile. Paolo VI definiva la politica “La più elevata forma d’amore”».

Di Carlo Tansi e delle sue liste trainate da “Tesoro Calabria”, che ancora non ha smaltito l’arrabbiatura con Bruno Vespa per la mancata menzione nel sondaggio che tra l’altro definisce infingardo, si sa che è stato a Palmi per un incontro chiamato, ca va sans dire, “Tesoro Calabria, un paradiso da difendere per creare ricchezza e lavoro”. Lo avremo ospite, a Catanzaroinforma, in una prossima puntata di “A Tu per Tu speciale elezioni”. Ci faremo spiegare per bene il suo pensiero e il suo programma.